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Un particolare della «Biccherna» raffigurante la «Flagellazione di Cristo», attribuita al Maestro dell’Osservanza, alias Sano di Pietro, o al Maestro dei monocromi di Monticiano

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Un particolare della «Biccherna» raffigurante la «Flagellazione di Cristo», attribuita al Maestro dell’Osservanza, alias Sano di Pietro, o al Maestro dei monocromi di Monticiano

La «Biccherna» di Siena è finalmente tornata a casa

Dopo essere stata illecitamente strappata da un registro contabile del Comune e acquistata dal pittore e collezionista Franz von Lenbach nella secondà metà dell’Ottocento, grazie all’Avvocatura dello Stato nel 2022 la tavola è stata riportata nel suo contesto originario

Marilena Caciorgna

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Il volume, il sesto della collana «Una scuola per il patrimonio: questioni di metodo», espone un caso concreto: il felice recupero di una tavola quattrocentesca e, allo stesso tempo, attraverso un intreccio di competenze storiche e giuridiche, informa sulla giusta condotta da perseguire nell’ambito della tutela. L’obiettivo degli autori è contribuire al consolidamento di una coscienza civica, etica e politica rivolta all’osservanza delle leggi che disciplinano la conservazione di un bene archivistico e storico-artistico, patrimonio della comunità. 

Il libro inaugura «un nuovo genere letterario», come osserva Diana Marta Toccafondi nell’introduzione, una sorta di giallo giudiziario, una narrazione fondata su una scrupolosa analisi dei documenti riportati in appendice. Protagonista della ricerca è una tavoletta di Gabella (un’importante magistratura finanziaria della Repubblica di Siena nel Medioevo, Ndr), attribuita al Maestro dell’Osservanza, alias Sano di Pietro, o altrimenti anche al Maestro dei monocromi di Monticiano, acquisita dal celebre pittore e collezionista tedesco, Franz von Lenbach (1836-1904), nel corso di una sua permanenza in Italia nella seconda metà del XIX secolo. 

Il dipinto, provvisto ancora dei fori per la legatura, è la copertina di un registro di amministrazione, commissionato da una delle magistrature finanziarie del Comune di Siena. Databile al 1441, come dimostrano gli stemmi riferiti agli ufficiali, raffigura la «Flagellazione di Cristo», un soggetto originale giacché queste copertine, chiamate «Biccherne», raramente affrontavano temi religiosi, preferendo episodi della storia civica senese. La scena, che si svolge in un ambiente con volte a crociera e pavimento caratterizzato da un’ardita prospettiva, mostra il Cristo sofferente colpito da due flagellanti, forse allusione al pericolo turco incombente nel contesto politico internazionale. 

La «Biccherna», appartenuta per decenni alla famiglia del collezionista, per un periodo anche in deposito al Wallraf-Richartz Museum di Colonia, è stata battuta all’asta, nel 2016, a Londra da Sotheby’s. Per quanto lontana nel tempo, l’esportazione della tavola, proprietà dell’antico stato senese e in origine ospitata nel Palazzo dei Signori, ora Palazzo Pubblico, risulta illecita. Essa, poiché parte di un registro contabile, strappata a una filza demaniale, non avrebbe potuto essere alienata. Dopo una lunga controversia legale con i recenti detentori e attraverso l’impegno dell’Avvocatura dello Stato per la restituzione al patrimonio pubblico, il dipinto, nel 2022, è ritornato nel suo contesto, l’Archivio di Siena, a dialogare di nuovo con gli altri esemplari di una collezione unica al mondo.

La «Biccherna», peripezie di una tavola dipinta
di Gino Famiglietti, Micaela Procaccia, 190 pp., 2 ill., Scienze e Lettere, Roma 2024, € 20

La copertina del volume

Marilena Caciorgna, 23 giugno 2025 | © Riproduzione riservata

La «Biccherna» di Siena è finalmente tornata a casa | Marilena Caciorgna

La «Biccherna» di Siena è finalmente tornata a casa | Marilena Caciorgna