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Dal 23 ottobre il palazzo di via Manzoni 45 si anima di tre nuove mostre presentate in contemporanea dalle gallerie Maspes e Bottegantica e da GAMManzoni, il Centro studi guidato da Enzo Savoia, patron di Bottegantica, e da Francesco Luigi Maspes, dell’omonima galleria. Da Maspes va in scena «Leonardo Bazzaro. La dolce vita en plein air», a cura di F.L. Maspes ed Elena Orsenigo, che a oltre 75 anni dall’ultima personale dell’artista milanese (alla Permanente, nel 1939) hanno riunito una selezione di opere degli anni più felici della sua vicenda creativa.
In mostra figurano tre dipinti presentati allora alla Permanente e alcuni rimasti inediti fino alla pubblicazione del catalogo ragionato dell’artista, oltre a uno non più esposto dal 1900: vere «primizie», dunque, di un autore dalla duplice vena, intimista e naturalista, che gli detta luminosi dipinti di paesaggio e scene di villeggiature borghesi. Dalla quiete lacustre lombarda si passa alla Parigi scintillante di Giovanni Boldini con la monografica di Bottegantica curata da Enzo Savoia e Stefano Bosi.
Quaranta le opere in mostra, con una speciale attenzione agli anni della piena maturità artistica, tra 1871 e il 1920. Insieme ad alcuni quadretti di gusto Luigi XV, realizzati per il mercante Adolphe Goupil, la mostra presenta le brillanti scene di vita contemporanea con cui Boldini si guadagnò il favore del grande collezionismo internazionale: in mostra i ritratti della contessa Gabrielle de Rasty, di Lady Nanne Schrader, di Madame Lacroix, con le inconfondibili pennellate scattanti e flessuose, provano le sue doti di artista capace di lusingare ogni dama. Entrambe le mostre si concludono il 20 dicembre.
La rassegna di GAMManzoni, «Belle Époque. La Parigi di Boldini, De Nittis, Zandomeneghi» (questa fino al 21 febbraio), curata da F. L. Maspes ed Enzo Savoia, s’immerge nell’identica atmosfera, allargando però lo sguardo agli altri due acclamati protagonisti italiani della scena parigina in quegli anni di fine secolo e ad altri compagni d’avventura giunti anch’essi dall’Italia. A rievocare quel mondo sono 35 opere dei tre più famosi pittori e di Vittorio Matteo Corcos, Antonio Mancini, Edoardo Tofano, con un’attenzione speciale per l’opera del grande De Nittis, artista dotato di una speciale sensibilità per gli effetti luminosi, sia naturali («Au jardin», «Tra le spighe di grano», «Flirtation», «Passeggiata con i cagnolini») che artificiali («Il kimono color arancio»). Tutte le mostre sono accompagnate da cataloghi.
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