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Laura Lombardi
Leggi i suoi articoliHa ritrovato le cromie originali e sarà esposta fino all’8 settembre nel Battistero prima di essere rimontata la monumentale vetrata dell’occhio di facciata del Duomo raffigurante l’Assunzione della Vergine (nella foto dopo il restauro commissionato dall’Opera di Santa Maria del Fiore e realizzato dallo storico laboratorio fiorentino Studio Guido Polloni & C. con il contributo di Intesa Sanpaolo nell’ambito del progetto «Restituzioni»). La vetrata del rosone, divisa in 28 pannelli per 6 metri e 16 centimetri di diametro corrispondenti alla misura dell’epoca di circa 10 braccia fiorentine, fu realizzata dal maestro vetraio Niccolò di Piero Tedesco su cartone di Lorenzo Ghiberti («Disegnai nella faccia di sancta Maria del Fiore nell’occhio di mezo l’assumptione di Nostra Donna» scrive nei Commentari) e montata nel giugno 1405 sopra la porta dell’incompiuta facciata di Arnolfo di Cambio. Fa parte del ciclo di 44 vetrate istoriate, 45 in origine, dedicate al culto di Maria, cui la Cattedrale è dedicata, realizzate tra il 1394 e il 1444 da maestri vetrai su disegni preparatori, oltre che di Ghiberti, anche di Donatello, Paolo Uccello, Andrea del Castagno e Agnolo Gaddi. Un racconto circolare che poteva essere letto a ritroso e si concludeva con gli episodi salienti della vita di Cristo illustrati nelle finestre del tamburo della Cupola del Brunelleschi. La vetrata soffriva del fenomeno di polverizzazione del vetro, dovuto a cause di origine chimica e biologica, prima fra tutte l’umidità della condensa: il vetro, oltre a oscurarsi, tende ad assottigliarsi fino a scomparire. Sottoposta a pulitura attraverso ripetuti lavaggi dal marzo 2014 (cfr. n. 341. apr. ’14, p. 26), è stata poi pulita con bisturi per asportare gli strati più profondi e tenaci delle croste di decomposizione; infine è stato eseguito il reintegro pittorico a freddo delle parti mancanti per un recupero della leggibilità del disegno e della plasticità delle figure. Lo stile di Ghiberti qui reca ancora la traccia del linguaggio giottesco e di Andrea Pisano, ma anticipa «gli esiti umanistici nel panneggio delle vesti che donano movimento e profondità alla figura», come osserva la studiosa Silvia Ciappi. Con il rosone a oggi sono state restaurate 32 delle 44 vetrate ancora esistenti.
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