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L’italiano di Londra

Alessandro Martini

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Dopo il ritiro del direttore Nicholas Penny, annunciato lo scorso giugno, Gabriele Finaldi è il nuovo direttore della National Gallery di Londra. È nato a Londra nel 1965 da genitori  italo-britannici e ha vissuto e studiato a Napoli e a Rivergaro, vicino a Piacenza

È lo storico dell’arte Gabriele Finaldi, nato a Londra nel 1965 da genitori  italo-britannici (ha vissuto a Napoli e a Rivergaro, vicino a Piacenza, e parla correntemente l’italiano), il nuovo direttore della National Gallery. La notizia della sua nomina, che già circolava da mesi, è stata ufficializzata il 18 marzo, soltanto dopo l’approvazione del primo ministro britannico David Cameron. La nomina era infatti attesa a gennaio.

Dopo il ritiro del direttore Nicholas Penny, annunciato lo scorso giugno, Finaldi è stato da subito indicato come principale candidato alla posizione, davanti a nomi (per lo più attivi nei Paesi Bassi) come Taco Dibbits (direttore delle collezioni al Rijksmuseum, Amsterdam), Emilie Gordenker (direttore del Mauritshuis, L’Aia), Axel Rüger (direttore del Van Gogh Museum, Amsterdam) e Luke Syson (capo della sezione Scultura e Arti decorative europee del Metropolitan Museum, New York). La nomina, gestita dal Department for Culture, Media and Sport, ha richiesto più tempo del previsto. Pare che i primi contatti risalgano addirittura allo scorso dicembre e che i tre mesi successivi siano stati in parte dedicati a risolvere la spinosa questione del suo salario: 150mila sterline (circa 205mila euro), una cifra che gli uffici governativi avrebbero giudicato difficile da comunicare al pubblico in un momento di gravi tagli nella finanza pubblica. Il predecessore alla guida del museo, Nicholas Penny, stando ai più recenti documenti ufficiali ha ricevuto 140mila sterline nel 2012-13 (oltre a un bonus rifiutato), salite a 148mila lo scorso anno.

Finaldi subentrerà il 17 agosto a Nicholas Penny, che ne ha caldeggiato la nomina. Già nel 2007, quando Penny fu chiamato a dirigere il museo, Finaldi era stato indicato dalla stampa come uno dei principali contendenti alla carica. Contemporaneamente, anche i trustees della National Gallery cambiano la loro guida: Mark Getty verrà sostituito nell’estate da Hannah Rothschild, la prima donna a presiedere la galleria (è «figlia d’arte»: suo padre Jacob Rothschild, ha presieduto il museo in due fasi tra 1985 e 1998). Si completa così il cambio dei vertici dei musei nazionali britannici di Trafalgar Square, dopo la nomina alla guida della National Portrait Gallery di Nicholas Cullinan, curatore dell’Arte moderna e contemporanea al Metropolitan Museum di New York, in sostituzione di Sandy Nairne. Finaldi è attualmente direttore aggiunto del Museo del Prado di Madrid (sua moglie è spagnola), museo per il quale dal 2002 è responsabile del riordinamento e ampliamento della collezione e che ha contribuito a trasformare e modernizzare, con l’apertura di una nuova ala nel 2007 e, l’anno successivo, del Centro studi e restauro. Si è formato al Dulwich College e, successivamente, al Courtauld Institute of Art di Londra ed è specialista di arte veneziana del XVI secolo (Bellini, Tiziano) e spagnola del XVII secolo (Velázquez, Zurbarán e, soprattutto, Ribera, a cui ha dedicato la tesi di dottorato e di cui sta completando il catalogo ragionato dei disegni), ha pubblicato numerosi saggi di arte barocca e curato importanti mostre scientifiche.

Per Finaldi si tratta di un ritorno alla National Gallery, per cui dal 1992 al 2002 era stato responsabile delle collezioni di quadri italiani e spagnoli. Consensi unanimi alla sua nomina: «È una splendida notizia, ha detto Charles Saumarez Smith, direttore della National Gallery dal 2002 al 2007 e ora ceo della Royal Academy. Lo ammiro: è una persona molto piacevole, capace e con grande esperienza». «Finaldi ha dato un contributo decisivo alla modernizzazione del museo del Prado nell’ultimo decennio, ha dichiarato Miguel Zugaza, direttore del Prado. Sono orgoglioso della sua nomina».


«Mi sento profondamente onorato di succedere a Nicholas Penny, ha detto Finaldi. La National Gallery possiede una collezione di livello mondiale in una città di livello mondiale e spero di contribuire, con i trustees e lo staff, a rafforzare il suo legame con il pubblico e la sua reputazione internazionale. Sono anche impaziente di lavorare allo sviluppo delle attività di ricerca della Galleria e a un programma di mostre entusiasmante». Al Prado, a lui si deve una lunga serie di mostre di grande successo, dedicate a Tiziano, Manet, Turner, Raffaello ed El Greco, oltre a significative acquisizioni, tra cui «Il vino alla festa di San Martino» di Pieter Bruegel il Vecchio e una rara tavola attribuita a Colart de Laon.

Alessandro Martini, 31 marzo 2015 | © Riproduzione riservata

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