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Tra i beni appartenuti agli Hohenzollern che verranno trasferiti a un’organizzazione benefica vi è il ritratto dell’elettore Gioacchino I di Brandeburgo (qui un particolare) realizzato da Lucas Cranach il Vecchio

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Tra i beni appartenuti agli Hohenzollern che verranno trasferiti a un’organizzazione benefica vi è il ritratto dell’elettore Gioacchino I di Brandeburgo (qui un particolare) realizzato da Lucas Cranach il Vecchio

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In Germania risolta una disputa secolare con gli eredi dei re di Prussia

Tesori reali, tra cui opere d‘arte, mobilio, porcellane e altri oggetti, appartenuti agli Hohenzollern diventeranno ora proprietà di una fondazione benefica e rimarranno nei musei

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Catherine Hickley

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Il Governo tedesco e gli Stati di Berlino e Brandeburgo hanno risolto una disputa secolare con i discendenti degli Hohenzollern, i re di Prussia, sulla proprietà dei tesori reali conservati nei musei di Berlino e Potsdam.

In un comunicato del 12 maggio il Ministero della Cultura ha annunciato che migliaia di oggetti, tra cui opere d’arte, mobili, porcellane, vetri e libri, contesi da tempo saranno trasferiti alla proprietà di una nuova fondazione benefica, la Stiftung Hohenzollernscher Kunstbesitz (Fondazione per i beni artistici degli Hohenzollern), che sarà controllata da enti statali. Tra i beni oggetto del trasferimento figurano il ritratto dell’elettore Gioacchino I di Brandeburgo, opera di Lucas Cranach il Vecchio, mobili barocchi in avorio creati per l’elettore Federico Guglielmo e un servizio da tavola appartenuto a Federico il Grande.

Stando al Ministero della Cultura, gli oggetti rimarranno nelle collezioni della Fondazione dei Palazzi e Giardini Prussiani, della Fondazione del Patrimonio Culturale Prussiano e del Museo Storico Tedesco. Nel Consiglio di amministrazione della nuova fondazione, composto da nove membri, siederanno tre rappresentanti della famiglia Hohenzollern; gli altri sei membri rappresentano tutti le autorità pubbliche.

In una dichiarazione Wolfram Weimer, che ha assunto la carica di ministro della Cultura all’inizio di questo mese, ha descritto l’accordo come «un enorme successo per il patrimonio tedesco e per il pubblico dell’arte». «Per 100 anni c’è stata incertezza su oggetti fondamentali per la storia dell’arte e del collezionismo prussiano e, quindi, per la storia tedesca, ha continuato. Con questo accordo abbiamo posto fine a un conflitto che per molti anni è costato a entrambe le parti tempo, denaro ed energie».

Gli Hohenzollern hanno governato per 500 anni il Brandeburgo-Prussia, la Prussia e poi la Germania. Il Kaiser Guglielmo II, l'ultimo imperatore di Germania e di gran lunga l’uomo più ricco del Paese prima della Prima guerra mondiale, abdicò nel 1918. Durante l’esilio nei Paesi Bassi continuò a disporre di ingenti sostanze, conservando una notevole quantità di mobili, opere d’arte, porcellane e argenti, oltre a cospicue riserve di denaro contante e decine di palazzi, ville e altre proprietà. Dopo il secondo conflitto mondiale, durante le riforme agrarie comuniste le terre e le case degli Hohenzollern nella Germania dell’Est furono confiscate e migliaia di opere e oggetti storici furono trasferiti alle collezioni dei musei statali.

La famiglia ha chiesto per la prima volta la restituzione dei beni dopo la caduta del muro di Berlino. Giorgio Federico principe di Prussia, pronipote del Kaiser, ha avviato le trattative con i funzionari governativi nel 2014, ma i colloqui si sono interrotti nel 2022 e la controversia è finita in tribunale. Nel 2023, il principe di Prussia ha dichiarato che avrebbe ritirato la sua richiesta di restituzione di migliaia di oggetti; il procedimento giudiziario è stato archiviato e le parti sono tornate al tavolo delle trattative.

In base al nuovo accordo, la famiglia Hohenzollern mantiene la proprietà di sette tabacchiere e di una serie di altri oggetti inclusi in una cosiddetta «lista C». Il Ministero della Cultura ha specificato che alcuni degli oggetti più preziosi oggetto della controversia diventeranno proprietà diretta dello Stato anziché della fondazione. L'accordo entrerà in vigore non appena Stiftung Preußischer Kulturbesitz, la Fondazione del patrimonio culturale prussiano, e Deutsches Historisches Museum, il Museo storico tedesco, lo avranno formalmente approvato.

Catherine Hickley, 16 maggio 2025 | © Riproduzione riservata

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