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Il parcheggio della discordia

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Redazione GDA

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I cittadini di Piacenza si sono riuniti in diversi comitati aggressivi e molto perplessi. Il motivo? La possibilità dell’inizio degli scavi di un nuovo parcheggio pubblico interrato sotto la piazza antistante il glorioso, antico e artisticamente rinomato Palazzo Farnese. Il progetto era stato presentato più di tre anni fa, ma il Comune non ha compiuto nessuna azione fino al recente annuncio del prossimo inizio dei lavori nel 2017, in data da definirsi, e la cui conclusione è prevista nel giro di un anno e mezzo. Ciò che riempie di sgomento e preoccupazione i piacentini e tutte le associazioni amiche della natura e dell’arte come Italia Nostra, il Fai e Legambiente, è il rischio che l’area del possibile parcheggio venga snaturata, degradata, con pericolosi danni che potrebbero ripercuotersi sul Palazzo Farnese.

Altri spazi in città dove costruire non mancano, e i geologi temono che compiendo perforazioni in quel suolo vi sia la concreta possibilità, in caso di forti piogge, di allagamenti nel futuro parcheggio e in superficie. Quella zona, inoltre, è ricca di potenziali testimonianze archeologiche, in particolare della Preistoria, che andrebbero perdute per sempre. Il Comune ha compiuto degli scavi esplorativi con carotaggi che non hanno portato a nessuna scoperta, ma i comitati non sono convinti: la perforazione è stata troppo piccola per un’area così vasta. Si aggiunga l’impresa appaltatrice Final Spa, di Palermo, ha già ottenuto la gestione per 27 anni del parcheggio e di tutte le aree di sosta a pagamento della città e della rimozione forzata. 255 posti auto non valgono lo sconvolgimento per un lungo periodo del prezioso centro storico di una città, ed è inaccettabile che, a causa dell’avidità e del profitto personale, tra Comune e residenti contribuenti dotati di amore per il proprio paese e il proprio retaggio culturale scenda un’incomprensibile cortina di incomunicabilità.
Lettera firmata

Redazione GDA, 09 novembre 2016 | © Riproduzione riservata

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