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Il meglio e il peggio del 2018: le pagelle di 86 esperti

L'inchiesta nel «Giornale dell'Arte» di gennaio: emergono la voglia di valori reali e l’insofferenza verso i talebani e i predicatori di ogni schieramento

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Redazione GdA

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Ebbene sì, moriremo novecentisti. O al massimo, toh, futuristi. Del resto, guardi quante gallerie d’arte contemporanea flirtano con l’usato sicuro. Fa un certo effetto, ad esempio, sapere che la ex trendyssima galleria kaufmannrepetto di Milano in questi giorni si rifugia in Bruno Munari. Allo stesso modo, l’indice di gradimento degli esperti chiamati a valutare il bene e il male del 2018, punta dritto più sul moderno che sul contemporaneo.

Alla prima categoria si è abbonato anche Germano Celant, che ottiene molti consensi per la sua mostra che alla Fondazione Prada di Milano indaga tra gli anni Venti e Quaranta. Ma tanti altri pareri sparsi sulle mostre preferite dello scorso anno variano da Picasso a Giacometti, da Carrà a Palazzo Reale a Milano al Cubismo al Centre Pompidou. E in ogni caso la maggioranza relativa va all’antico: Tintoretto a Venezia, Mantegna e Bellini a Londra, la mostra-mercato Tefaf (ancorché massicciamente rimpolpata d’arte moderna o di contemporaneo classico) a Maastricht. Senza dimenticare la triplice rassegna nei luoghi di Gaudenzio Ferrari a Varallo, Vercelli, Novara. Da un lato, dunque, valori saldamente storicizzati, dall’altro, a proposito di Gaudenzio, chissà se quanti ne hanno votato le mostre lo hanno fatto cogliendo la drammatica attualità di un «pittore di frontiera», attivo in un’epoca che, quanto a tormenti (politici, religiosi, economici) ha così tante parentele con la nostra.

Trapela, nell’anno che ha ufficialmente iscritto l’Italia al club dei Paesi a Governo populista e sovranista, con conseguenti scossoni allo spread, la ricerca di un’arte che offra, al contrario, certezze (in termini di valore culturale e di prezzo di mercato) o che si ribelli all’omologazione «orizzontale» che mette al bando il dubbio, la differenza e dunque l’eccezionalità del talento, l’autorevolezza dei competenti, la complessità: e l’arte è maledettamente complessa, non è roba da «Voyager» (come ci ricorda Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria), e neppure un evento «experience», cioè multimediale e virtuale. Complessa e noiosa come, paradossalmente, sottolinea il fischiatissimo  ministro per i Beni culturali Alberto Bonisoli. che vorrebbe ulteriormente umiliare l’insegnamento della storia dell’arte.

È in questo contesto politico che va inquadrata l’insofferenza verso i «talebani» di ogni tendenza, tra i quali spicca Tomaso Montanari, ma anche nei confronti di altri fondamentalisti, come i «curators» contemporaneisti, cui viene largamente preferito uno storico dell’arte del ’900 come Luca Massimo Barbero. La sovraesposizione dei «piacioni blockbuster», inoltre, punisce Banksy ma soprattutto (e finalmente) Frida Kahlo. E siccome gli artisti contemporanei non offrono né certezze (un mercato dominato da logiche esclusivamente finanziarie li condanna all’usa e getta) né complessità, salgono i veterani, un pittore-pittore come David Hockney e un concettuale che riflette sulla storia dell’arte come Giulio Paolini. Ed è sintomatico che, del crollo del ponte di Genova ma soprattutto nel Paese degli orrori edilizi, ci si aggrappi ai bravi architetti, evidentemente considerati i veri artisti capaci di progettare un futuro, come Renzo Piano e Mario Cucinella. Qualcuno opportunamente ricorda la Biennale dell’Architettura di Venezia, ma anche l’architettura «primaria» di Mario Merz, i cui igloo sono stati ospitati dal Pirelli HangarBicocca a Milano.

Sarebbe interessante, prima o poi, stilare una classifica «assoluta» dei suoi protagonisti, quelli che in tanti anni sono finiti sulla lavagna di «Il Giornale dell’Arte» del meglio e del peggio. Vittorio Sgarbi probabilmente avrebbe ottime chance come miglior cattivo di sempre. Sgarbi sta nelle menti degli addetti ai lavori come il professor Moriarty a Sherlock Holmes, Jocker a Batman, Mefisto a Tex Willer. I cattivi a prescindere, si sa, hanno una loro grandezza. E soprattutto, sono necessari. Un esempio: va di moda sparare sulle fiere, perché sono troppe, sono ripetitive, sono massificanti, disumane ecc. Persino Angela Vettese, essendosi è macchiata della colpa di dirigere Arte Fiera a Bologna, finisce tra i bocciati. Eppure sappiamo tutti che oggi come oggi non esisterebbero le gallerie senza le fiere. Più facile, purtroppo, il contrario. Una cosa, però, è vera: la fiere sono dei fast food, come quelli che affliggono i centri storici delle nostre città d’arte. Roma inclusa, ovviamente, dove il Caffè Greco, luogo consacrato alla discussione, alla lentezza, al dialogo e alla cultura (tutte cose che oggi non vanno molto di moda) è stato sfrattato, come ricorda l’antiquario Gianluca Berardi. Alessandra di Castro, sua collega, consiglia il Café Sabarski della Neue Galerie di New York e otterrà il plauso di Nanni Moretti (che lascia il segno sul 2019 per il suo splendido, perché necessario, documentario «Santiago, Italia») noto estimatore della Sachertorte. Sussurava roco Paolo Conte rimembrando le glorie di un mitico bar Mocambo: «Oggi il curatore mi ha offerto un caffè. Ah, era meglio quello fatto da me».

MiGLIOR Artista, architetto:
Renzo Piano (+14 -1)
David Hockney (4)
Giulio Paolini (4)
David Chipperfield (3)
Mario Cucinella (3)

MiGLIOR Critico, direttore:
Luca Massimo Barbero (11)
Nicola Spinosa (10)
Paola Marini (7)
Mauro Felicori (+6 -1)
Arturo Galansino (5)
Fernando Mazzocca (5)
James Bradburne (3)
Eike Schmidt (3)
Marco Vallora (3)
Francesco Stocchi (3

Mostre:
«Post Zang Tumb Tuum. Art Life Politics. Italia 1918-1943» (12)
Le due mostre di Tintoretto a Venezia (8)
Tefaf Maastricht e New York (7)
Mantegna e Bellini a Londra (7)

Restauro
«La Resurrezione» di Piero della Francesca (6)
Pompei vari (4)
La Cappella della Sindone (3)
Il Trionfo della Morte» (3)

Museo
Pinacoteca di Brera (12)
Museo Egizio (3)

Galleria/Fondazione
Fondazione Prada (12)
Fondazione Carriero (7)
Fondazione Beyeler (3)

Notizia
orari prolungati dei musei e giorni di gratuità (4)
l’annunciata riapertura del Corridoio Vasariano a Firenze (3)

Libro
Francesco Solimena di Nicola Spinosa edito da Ugo Bozzi (10)

PEGGIOR

Politico, funzionario
Alberto Bonisoli (+2 -14)

Artista, architetto
Maurizio Cattelan (+1 -4)
Jeff Koons (+1 -4)

Critico, direttore
Tomaso Montanari (+3 -10)
Vittorio Sgarbi (+3 -8)

Mostre, fiere
Tutte le mostre virtuali «experience» (12)
Arte Fiera, Bologna (5)

Restauro
Il tetto della Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami a Roma
Palazzo Citterio (7)
Statua di San Giorgio a Estella (6)

Notizia
Tagli alla cultura (6)
norme sull’esportazione delle opere italiane (6)
morte di Marco Gastini (3)

Libro
il catalogo di Arte Fiera (2)

CONTROVERSI

Artista, architetto: Banksy (+5 -9)
Marina Abramovic (+4 -3)
Jean Nouvel (+2 -1)
Francesco Vezzoli (+1 -1)
Stefano Boeri (+1 -1)

Politico, funzionario
Dario Franceschini (+4 -6)
Lucia Borgonzoni (+3 -2)

Critico, direttore
Germano Celant (+2 -2)
Philippe Daverio (+2 -1)
Salvatore Settis (+2 -1)
Milovan Farronato (+3 -1)
Paolo Baratta (+1 -1)
Christian Greco (+1 -1)

Mostre
Marina Abramovic a Firenze (+2 -1)

Restauro
L’Aquila post terremoto (+2 - 2)
Museo: Uffizi (+7 - 4)

Notizia
L’autodistruzione dell’opera di Banksy (+1 -1)
 

Redazione GdA, 07 gennaio 2019 | © Riproduzione riservata

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