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«Ritratto del cardinale Scipione Borghese», di Gian Lorenzo Bernini. Roma, Galleria Borghese

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«Ritratto del cardinale Scipione Borghese», di Gian Lorenzo Bernini. Roma, Galleria Borghese

Il genio di Gian Lorenzo Bernini è nei dettagli

In due volumi editi da Allemandi, Maria Grazia Bernardini ne aggiorna il catalogo mentre le fotografie di Massimo Listri esaltano l’artista che tramutava il marmo in carne

Maria Barbara Guerrieri Borsoi

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Quando Bernini varcò il confine con la Francia lo aspettavano i rappresentanti della corona e al suo passaggio le cittadinanze si comportarono come se stesse transitando un sovrano. Questa era la fama che accompagnava il più grande artista del secolo, il «regista» del Barocco, secondo la felice definizione datane in una celebre mostra del 1999 da Maurizio Fagiolo dell’Arco e Maria Grazia Bernardini.

Proprio la Bernardini ha ora completato la più che ventennale fatica di redigere una nuova monografia dedicata a Bernini scultore, certamente artista poliedrico, ma che nella scultura dette le prove più straordinarie della sua perizia e del suo talento, destinate a condizionare tutta l’arte europea per oltre un secolo.

Si tratta di un lavoro necessario poiché la monografia di riferimento, scritta da Rudolf Wittkower nel 1955 e successivamente più volte aggiornata, era stata superata dall’incremento degli studi. Averlo affrontato dimostra anche coraggio e grande esperienza perché Bernardini si è dovuta confrontare con un tema vastissimo e complesso, nonché con una mole di studi impressionante che l’autrice ha esaminato analiticamente e nel contempo rifuso in una visione esauriente, ma accettabilmente sintetica, tale comunque da produrre un’opera in due volumi.

Si tratta di una monografia tradizionale nell’impostazione (e lo si dice con apprezzamento) ed encomiabile negli esiti. Un lungo saggio ripercorre la vita e l’attività dello scultore a partire dall’emergere di Giovan Lorenzo nell’ambito della bottega del padre Pietro, problema intrigante per gli specialisti, forse irrisolvibile se si cerca di definire sino all’estremo le spettanze di entrambi, ma connesso alla creazione di opere indimenticabili come il «Fauno molestato da putti».

Maria Grazia Bernardini prende anche posizione rispetto al dibattuto problema della precocità di Bernini, che lo scultore stesso enfatizzò in vita, accettando il riferimento a lui della «Capra Amaltea», attribuzione da altri contestata, e fissandone l’esecuzione al 1609-12, allorché l’artista era ancora un ragazzo.

L’autrice ripercorre poi la produzione negli anni aurei della pienezza giovanile, sotto la protezione soprattutto di Scipione Borghese, l’approdo alle grandi commissioni pubbliche per Urbano VIII, concentrate in particolare nella Basilica di San Pietro, a cui dedica uno specifico capitolo.

È opportuno ricordare qui che l’analisi delle sculture è intesa da Bernardini in senso ampio, comprendendo opere che hanno anche un valore architettonico, come il baldacchino di bronzo o le celebri fontane. Gli anni della maturità sono quelli in cui è ormai pienamente esplicitata la visione del «mirabil composto», a partire dalla Cappella Raimondi in San Pietro in Montorio, ma con apice nel sacello Cornaro in Santa Maria della Vittoria.

Dopo il viaggio in Francia Bernini è un grande vegliardo dell’arte, la fama e la ricchezza sono acquisite e l’artista evolve stilisticamente verso un forte patetismo. Dalla vitalità giovanile passa a una più viva introspezione: si pensi all’indimenticabile Gabriele Fonseca o al Salvator Mundi di San Sebastiano a Roma, entrato da pochi anni nel corpus berniniano.

Al centro di questo lungo excursus si trova lo splendido Portfolio di Massimo Listri, fotografo molto noto e apprezzato proprio per il suo lavoro «sulle» opere d’arte. Nella piena consapevolezza che la fotografia non è un’oggettiva rappresentazione del reale, qui Listri interpreta Bernini.

Tanto l’artista fu tecnicamente accortissimo nella diversa definizione delle superfici, che induceva una percezione quasi cromatica delle sculture, tanto Listri ha saputo attraverso la luce esaltare l’epidermide dei molti volti scolpiti dal maestro, ove la grana del marmo si tramuta in porosità della pelle.

I ritratti berniniani sono solitamente definiti parlanti, volendo esaltarne la capacità comunicativa che li caratterizza, pienamente espressa in queste fotografie. Listri rifugge dal taglio ampio, né sceglie mai la lettura integrale dell’opera, ma piuttosto si abbandona al piacere del dettaglio, implicitamente invitando lo spettatore a una personale e approfondita lettura delle creazioni berniniane.

Il secondo tomo della monografia è tutto dedicato al catalogo delle opere, disposte in ordine cronologico, scelta che ha comportato non poche difficoltà nello stabilire la successione più rigorosa possibile per le 143 schede realizzate, in realtà tutte piccoli saggi. Impossibile dar conto delle molte scelte dell’autrice che con misura ha sempre esposto le diverse opinioni critiche e proposto la propria visione, allargando l’analisi a disegni, bozzetti e modelli.

Naturalmente ha considerato sculture berniniane quelle riconducibili alla creazione del maestro, quand’anche eseguite dallo stuolo di collaboratori che lo circondava, ha esaminato le realizzazioni effimere documentate da immagini mentre ha escluso i lavori perduti non ricostruibili visivamente.

Restano, infine, una ventina di opere di controversa attribuzione tra le quali spicca, per l’eccelsa qualità, il busto di Virginio Cesarini, di attribuzione contesa da François Duquesnoy, a riprova di come Bernini sia comunque stato riferimento imprescindibile per tutti gli artefici del tempo.

Bernini. Catalogo delle sculture,
con un Portfolio fotografico di Massimo Listri, 680 pp., 523 ill., Allemandi, Torino 2022, 130 €.
Il volume è promosso dalla Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale e coprodotto da Poema spa
 

«Ritratto del cardinale Scipione Borghese», di Gian Lorenzo Bernini. Roma, Galleria Borghese

Un particolare del «Ratto di Proserpina», di Gian Lorenzo Bernini. Roma, Galleria Borghese

Maria Barbara Guerrieri Borsoi, 12 novembre 2022 | © Riproduzione riservata

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