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Olga Scotto di Vettimo
Leggi i suoi articoliDiffondere la conoscenza dei territori meno noti e valorizzare le aree interne e rurali della regione sono tra le principali azioni sviluppate da Scabec, in sintonia con la politica culturale della Regione Campania, come dimostra il recente contributo alla realizzazione della guida Lonely Planet Campania, destinata a promuovere siti alternativi ai grandi attrattori culturali, ma di eguale fascino.
Negli itinerari suggeriti, la guida valorizza antichi borghi, centri rurali e spettacolari paesaggi naturali dell’entroterra campano. Alcuni tra questi rientrano nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, vasto territorio della provincia di Salerno su cui insistono 80 Comuni, Patrimonio Unesco, incluso nella rete globale dei Geoparchi. Il percorso da Vallo della Lucania alle Grotte di Castel Civita (complesso speleologico tra i più estesi dell’Italia meridionale) conduce a Sant’Angelo a Fasanella e alla Grotta di San Michele Arcangelo.
Poco distante, in cima al monte Costa Palomba, intagliata nella roccia si trova la figura a grandezza naturale di un guerriero, localmente detto Antece. A Roscigno Vecchia si scopre un paese-museo dai tratti urbanistici e architettonici tipici di un centro agro-pastorale sette-ottocentesco e il primo Museo della Civiltà Contadina della Campania. Tante le mete di interesse naturalistico: le Sorgenti del Sammaro, il Monte Cervati, cima più alta di tutta la regione, l’Inghiottitoio di Vallivona, la Grotta di Morigerati, le Cascate dei Capelli di Venere.
Anche l’Irpinia appare ricca di bellezze storiche, paesaggistiche, culturali, religiose ed enogastronomiche. Una terra costellata di santuari (celebri il Santuario di Montevergine e l’Abbazia di Goleto), di castelli, circa cento, e di altrettanti borghi, tra cui Nusco, Summonte, Gesualdo, Rocca San Felice (con il vicino lago della Mefite ribollente di gas naturale). E ancora, Bisaccia, il piccolo borgo di Calitri (dove ad agosto si organizza lo Sponz Fest, diretto da Vinicio Capossela), Montella (rinomata per la castagna), Mirabella Eclano (dove ogni settembre si svolge La Tirata del Carro, dedicata alla Madonna Addolorata).
Degna di interesse, la rete di piccoli musei (Museo della Civiltà Normanna, Museo Civico e della Ceramica, Museo Diocesano, Museo degli Argenti) che valorizzano le tradizioni e la storia di Ariano Irpino, secondo centro del territorio per abitanti; nonché i musei di Aquilonia (Museo Etnografico Beniamino Tartaglia, Museo delle Città Itineranti), quasi al confine con la Basilicata.
Di intenso fascino anche i piccoli centri del beneventano tra la Valle Caudina e il Sannio, come la scenografica Sant’Agata de’ Goti, Cerreto Sannita con le sue botteghe, Telese Terme con i parchi e le terme, Guardia Sanframondi nota per i riti settennali della Festa dell’Assunta, Cusano Mutri, borgo medievale non distante da Pietraroja, nota per il ritrovamento del fossile del dinosauro Ciro; il borgo fantasma di Apice Vecchia, abbandonato dopo il terremoto del 1980; San Marco dei Cavoti rinomato per la produzione di prelibati torroni; Morcone con il suo reticolo di stradine, le scalinate medievali e le rovine del castello.
Nella provincia di Caserta, molti piccoli centri rientrano nell’area nel Parco Regionale del Matese, che riunisce 15 Comuni. Il Parco è segnato dal Massiccio del Matese e dalla ricca presenza di specchi d’acqua naturali (Lago del Matese, alimentato da sorgenti e nevi perenni, è il lago carsico più alto d’Italia) e artificiali (Lago di Gallo e il Lago di Letino).
Tra i centri rurali, Piedimonte Matese, il comune più grande, conserva nel centro storico la pavimentazione di lastricati in pietra, edifici settecenteschi, palazzi medievali con le finestre a ogiva; Castello del Matese, della cui fortezza restano due torri circolari e pezzi di mura di cinta; San Gregorio Matese, zona di pascoli e natura incontaminata; San Potito Sannitico, vivace centro di scambi internazionali, noto per i suoi murales; Alife che ha mantenuto la struttura del castrum romano; Prata Sannita, piccola borgata longobarda cinta da mura, attraversata dal fiume Lete.

L'abbazia del Goleto (Av)
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