Flavia Foradini
Leggi i suoi articoli«Holbein. Burgkmair. Dürer. Il Rinascimento nordico» al Kunsthistorisches Museum dal 19 marzo al 30 giugno è in parte una seconda, più ampia tappa della mostra organizzata assieme allo Städel Museum di Francoforte col titolo «Holbein e il Rinascimento dei Paesi Nordici».
Al museo viennese, ci dice il curatore Guido Messling, cui si deve l’idea della mostra, il focus si apre infatti per comprendere non solo Hans Holbein il Vecchio (1460/70-1524), Hans Burgkmair il Vecchio (1473-1531; «Ritratto di un giovane», 1506), Hans Holbein il Giovane (1497 ca-1543) e Dürer (1471-1528), ma per fornire anche una panoramica dei fermenti artistici della città di Augusta attorno al 1500.
La selezione nella capitale austriaca comprende 180 opere, di cui numerose non sono state mostrate a Francoforte per motivi conservativi: «Al Khm un capitolo è dedicato in particolare alle opere religiose di Holbein il Vecchio e Burgkmair il Vecchio, e solo a Vienna sono esposti quasi tutti i ritratti e anche gli autoritratti di Burgkmair, che come solo Dürer seppe fare, si mise ripetutamente in scena in pose diverse, dimostrando una moderna consapevolezza del suo essere artista».
Leggi anche:
Un ritratto di Holbein ti rendeva eterno
Articoli precedenti
Il dipinto battuto a 30 milioni di euro, record austriaco ma lontano da precedenti vendite di ritratti firmati dall’artista de «Il bacio». E spunta dalla Germania un nuovo, possibile erede della famiglia Lieser
Affamato di spazi, soprattutto per le opere di grandi dimensioni, il museo viennese inaugura la sua terza sede alle porte della capitale. Prima mostra dal 9 aprile con il «best of», da Baselitz a Richter, al Pop austriaco
Le peripezie di un’opera appartenuta originariamente a una delle più colte famiglie ebraiche di Vienna, ora in vendita da Im Kinsky
Tre mostre per la Capitale Europea della Cultura 2024: a Linz e Bad Aussee si analizza il controverso mercante berlinese; a Lauffen 15 autori contemporanei illustrano la loro visione sull’argomento