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Il MoMA è Sixties

I quattro piani di gallerie del Museum of Modern Art (MoMA) di New York sono state a lungo dedicati a pittura e scultura. Ora le cose sono cambiate. Uno staff di 17 persone ha reinstallato la collezione con opere da tutti e sei i dipartimenti («From the Collection: 1960-1969», fino al 12 marzo 2017). «Abbiamo scelto gli anni ’60 perché si tratta dell’ispirazione perfetta per quel concetto di interconnessione che va oltre i confini e che il nuovo allestimento rappresenta», ci ha spiegato Ann Temkin, curatore capo di pittura e scultura del MoMA.

Ognuna delle dieci sale è dedicata a un anno tra il 1960 e il 1969. Secondo la Temkin, l’approccio propone «un accenno di storia socio-culturale che non si potrebbe avere in una sala dove sono esposti solo quadri». Nella galleria del 1963, ad esempio, il quadro di Alberto Burri «Plastica nera» è accanto a una ciotola da servizio in plastica e a una radio (la «Cubo» dell’italiana Brionvega, progetto di Marco Zanuso e Richard Sapper) disegnate in quello stesso anno. «Burri non ha iniziato a lavorare la plastica per caso», conclude Temkin.

Pac Pobric, 12 maggio 2016 | © Riproduzione riservata

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