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Redazione GDA
Leggi i suoi articoliIl Louvre continua a «esportarsi» all’estero. Questa volta in Belgio, a Liegi, dove ha firmato una collaborazione artistica su quattro anni con il futuro museo d’arte moderna Boverie (ex Ciac, ex Mamac), che aprirà al pubblico nel 2016 nel Parc de la Boverie. Non si tratterà di aprire una nuova filiale, un Louvre-Liegi, come nel caso del Louvre-Lens, nel nord della Francia, né di «prestare» il proprio nome alla nuova istituzione, come nel caso del Louvre Abu Dhabi che sta sorgendo negli Emirati. Il museo parigino fornirà il proprio know how per la scenografia e la realizzazione di tre mostre tra il 2016 e il 2018 che saranno coordinate da Vincent Pomarède, il direttore della Mediazione e della programmazione culturale del Louvre, dove ha diretto per anni il dipartimento delle Pitture: «Per il Louvre uscire dalle sue mura è essenziale, ha detto Pomarède. Con Liegi, oltre a fare le mostre, avvieremo un importante lavoro di scambi. Il 72% dei nostri visitatori sono stranieri e abbiamo difficoltà a raggiungere un pubblico geograficamente più vicino. Ecco perché è importante per noi dialogare con strutture che hanno questo tipo di esperienza». La collaborazione costerà alla città di Liegi 50mila euro all’anno. Il nuovo museo, all’interno della sede primi ’900 dell’ex Ciac (realizzata per l’Expo di Liegi del 1905), è stato interamente ripensato e ingrandito dall’architetto Rudy Ricciotti (lo stesso del MuCem di Marsiglia) e avrà un budget di 25 milioni di euro. La prima mostra, che sarà dunque allestita dal Louvre nel maggio 2016 con il titolo provvisorio di «En plein air», esporrà gli artisti che dalla fine del Seicento al primo Novecento sono usciti dai loro studi per dipingere la natura dal vivo. La seconda mostra, nel 2017, sarà centrata sul tema del «Viaggio in Italia», la terza, nel 2018, sarà dedicata all’arte mosana, con opere medievali della valle della Mosa, tra gli attuali Belgio e Paesi Bassi.
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