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«William Reskimer», di Hans Holbein il Giovane (particolare)

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«William Reskimer», di Hans Holbein il Giovane (particolare)

I vivi ritratti di Hans Holbein il Giovane

La Royal Collection espone gran parte del suo straordinario patrimonio di disegni realizzati dal maestro tedesco

J.S. Marcus

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Hans Holbein il Giovane si muoveva molto. Figlio del pittore tardomedievale Hans Holbein il Vecchio, l’artista tedesco del Rinascimento si spostò tra la Germania e la Svizzera, poi tra l’Europa e l’Inghilterra, prima di stabilirsi definitivamente all’inizio degli anni Trenta del ’500 alla corte del re dei Tudor Enrico VIII. Abilmente in grado di passare dai cattolici ai protestanti, fu uno dei grandi sopravvissuti dell’epoca. Quando morì nel 1543, pare a causa della peste, non aveva ancora cinquant’anni, ma era già sopravvissuto a una schiera di mecenati e di personaggi destinati alla scure del boia.

Holbein continua a circolare nel nostro tempo. Si sono appena concluse un paio di mostre itineranti negli Stati Uniti, una sullo stesso Holbein, partita dal Getty Center di Los Angeles, e un’altra sui Tudor, partita dal Metropolitan di New York. E questo mese, in Europa, Holbein è il soggetto di altre due grandi mostre. Alla Queen’s Gallery di Londra, dal 10 novembre al 14 aprile 2024 la Royal Collection espone gran parte del suo patrimonio di disegni del maestro, per la prima volta dopo una generazione, nella mostra «Holbein alla corte dei Tudor». A Francoforte, fino al 18 febbraio 2024 lo Städel Museum presenta «Holbein e il Rinascimento nel Nord», che colloca le prime opere religiose dell’artista in un contesto più ampio, sostenendo una nuova interpretazione dei suoi primi anni nella bottega paterna di Augusta.

Gli 80 disegni di Holbein della Royal Collection provengono in gran parte direttamente dallo studio dell’artista dopo la sua morte, spiega Kate Heard, curatrice senior di stampe e disegni della Royal Collection Trust, ed è ricca di schizzi di personaggi Tudor più o meno importanti. Ordinata cronologicamente, la mostra, composta da 106 opere, presenta un disegno del 1527, realizzato con gessetti neri e colorati, dello scrittore e statista Tommaso Moro, e un famoso disegno di Jane Seymour, terza moglie di Enrico VIII, su carta preparata di colore rosa. L’immediatezza del disegno della Seymour (1536-37 ca) cattura la fragilità fisica della regina più del ritratto completato, ora a Vienna.

«Holbein era famoso per far sembrare le sue figure come se fossero vive», afferma Heard, e la mostra rivela questa abilità mettendo in relazione i disegni preparatori con i corrispondenti ritratti finiti, anch’essi provenienti dalla Royal Collection. La curatrice cita un dipinto della fine del 1530 raffigurante il cortigiano dei Tudor William Reskimeruno dei miei preferiti», confessa Heard), che ricalca fedelmente il realismo del disegno. Holbein usava i suoi disegni come modelli per i suoi dipinti e i due Reskimer sono esposti in mostra uno accanto all’altro.

Heard ha una novità per gli studiosi di Holbein. Intorno alla metà degli anni Trenta del ’500, Holbein abbozzò un altrimenti sconosciuto uomo della Cornovaglia di nome Simon George, il cui ritratto finito, nel quale il personaggio è raffigurato con un garofano in mano, si trova ora nella collezione dello Städel. Heard ritiene che la figura seduta possa essere in realtà un comandante di marina di nome George Cornwall, sposato nel 1543 (da cui il garofano, che potrebbe significare che si tratta di un ritratto di matrimonio), e che la nuova identità sposti lo schizzo della Royal Collection e il dipinto di Francoforte di diversi anni, a poco prima della morte di Holbein. La curatrice ritiene inoltre che il disegno di George Cornwall sia uno degli ultimi di Holbein.

Nella mostra di Francoforte l’aggiunta sensazionale è un ritratto del 1512 di un uomo di Augusta di nome Fischer, recentemente riemerso, visto per l’ultima volta negli anni Sessanta del XIX secolo e ora in una collezione privata. Bodo Brinkmann, curatore dei dipinti antichi al Kunstmuseum di Basilea, nel catalogo sostiene che il dipinto su tavola, uscito dalla bottega di Holbein il Vecchio, è in realtà opera di un quindicenne Holbein il Giovane, il che lo rende il suo primo dipinto conosciuto. Secondo il curatore dello Städel Jochen Sander, queste e altre nuove attribuzioni incorporate nella mostra potrebbero portare a una rivalutazione della fase di Augusta che ha favorito il talento di Holbein. La mostra di Francoforte si conclude con il dipinto di Holbein che lo Städel chiama ancora «Portrait of Simon of Cornwall» (1535-40 ca). Oppure si tratta di George Cornwall e fu dipinto nel 1543? Sander, che ha in programma un viaggio alla mostra della Queen’s Gallery, dice di essere venuto a conoscenza della teoria di Heard quest’estate: «Non vedo l’ora di discuterne di persona», ha affermato.
 

«William Reskimer», di Hans Holbein il Giovane (particolare)

J.S. Marcus, 08 novembre 2023 | © Riproduzione riservata

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