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La «Madonna col Bambino tra i santi Tiziano e Andrea» di Tiziano dopo il restauro

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La «Madonna col Bambino tra i santi Tiziano e Andrea» di Tiziano dopo il restauro

I vent’anni del Centro Studi Tiziano e Cadore

Doppia celebrazione per la fondazione dedicata al maestro veneto nel suo territorio d’origine

Enrico Tantucci

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Quando Francesco Valcanover, leggendario soprintendente veneziano, di origine bellunese e grande studioso di pittura veneta, concepì l’idea di una fondazione dedicata a Tiziano che avesse sede proprio nel suo paese d’origine, Pieve di Cadore (dove il Vecellio era nato nel 1488/90, per poi morire a Venezia nel 1576), non avrebbe probabilmente immaginato che dopo vent’anni di vita essa sarebbe diventata un punto di riferimento internazionale degli studi sul grande genio pittorico del Rinascimento. L’idea era, allora, quella di legare nuovamente Tiziano al suo territorio, a lui carissimo, e contemporaneamente di dare un nuovo impulso agli studi sul pittore, praticamente fermi da un trentennio.

Così è avvenuto con la Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore (questo il suo nome; www.tizianovecellio.it) costituita appunto nel 2003 dalla Magnifica Comunità di Cadore in accordo con il Comune di Pieve. E il ventennale, sotto la spinta dell’attuale presidente Maria Giovanna Coletti, che guida la fondazione dal 2011 e ha fortemente contribuito con la sua azione a darle quel respiro internazionale che oggi essa possiede, ha visto una doppia celebrazione.

Da una parte il restauro della pala della «Madonna col Bambino tra i santi Tiziano e Andrea», conservata nella Chiesa di Santa Maria Nascente di Pieve. L’intervento, realizzato da Francesca Faleschini e accompagnato da analisi diagnostiche sull’opera, ha rivelato infatti non solo la qualità del dipinto e i colori ritrovati, ma anche la piena autografia di Tiziano, laddove si riteneva che la tela fosse invece frutto della collaborazione con la bottega o aiuti.

Un risultato di rilievo per la biografia dell’autore, considerando anche la valenza quasi «privata» della piccola pala realizzata per la cappella dei Vecellio nella Chiesa dedicata a Maria (qui raffigurata nell’atto di allattare Gesù) e donata da Tiziano alla città. In essa il pittore cadorino si raffigura, umilmente, nel fedele a sinistra che regge il bastone pastorale del suo santo omonimo, titolare della cappella della famiglia; mentre nel volto di sant’Andrea, secondo una fonte attendibile del 1622, Tiziano avrebbe raffigurato il fratello Francesco, scomparso nel 1560.

Al restauro ora fa seguito (da poco pubblicato nella raccolta dei «Quaderni della Fondazione») un ampio volume curato da una fine storica dell’arte rinascimentale come Stefania Mason Rinaldi, presidente del Consiglio scientifico dell’istituzione, che racconta non solo la storia del restauro ma anche di tutte le vicende legata alla composizione della pala da parte di Tiziano. «Il dipinto, ricorda Mason Rinaldi, si trovava ormai in condizioni di degrado inaccettabili, danneggiato da un tentativo di furto e da un furto vero e proprio, manomesso dai reiterati restauri e alterato per le abrasioni provocate dalle puliture con la soda, lossidazione delle vernici e laccumulo di strati di sporco e fumo».

Nel volume, con Mason Rinaldi, sono anche saggi di Elisa Bonaiuti, Alessandra Cusinato, Enrico Maria Dal Pozzolo, Nicole de Manincor, Francesca Faleschini, Stefania Pellizzaro, Francesco Rizzi. Molte le novità. Nel saggio di Dal Pozzolo, ad esempio, si rivela che una «Madonna con Bambino» di Andrea Mantegna del 1480 circa e una successiva incisione di Albrecht Dürer del 1503 sono state le fonti ispiratrici del dipinto «familiare» di Tiziano.

La Fondazione Centro Studi di Tiziano e Cadore può vantare oggi un Consiglio scientifico di assoluto livello, in cui oltre a Mason Rinaldi siedono appunto storici dell’arte antica come lo stesso Enrico Dal Pozzolo, Bernard Aikema, Augusto Gentili, Miguel Falomir (curatore della Pittura italiana del Rinascimento del Museo del Prado di Madrid), Sylvia Ferino-Padgen (direttrice della Gemäldegalerie del Kunsthistorisches Museum di Vienna) e Frederick Ilchman, che è attualmente il direttore del Dipartimento di Arte europea del Museum of Fine Arts di Boston.

La Fondazione si occupa della gestione museale della Casa di Tiziano e ha sede nella Casa di Tiziano l’Oratore, edificio cinquecentesco in stile cadorino con un prezioso studiolo dal soffitto decorato a grottesche, un tempo abitato dal cugino del pittore, da cui prende il nome. Qui è ospitata anche la biblioteca basata sul lascito personale di un grande storico dell’arte statunitense come R.W. Rearick, esperto del Rinascimento pittorico veneziano (e già membro del Consiglio scientifico della fondazione), oltre che su nuovi volumi e una preziosa raccolta di stampe tizianesche.

Un progetto che va avanti, anche con un’intensa attività estiva, nel nome di Tiziano.
 

Enrico Tantucci, 16 gennaio 2024 | © Riproduzione riservata

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