San Lazzaro di Savena (Bologna). I piccoli maestri sono «coloro che oggi possono agire e far emergere le proprie idee e che potranno essere fonte di ispirazione per le nuove generazioni, coloro, che attingendo ora dal sapere di altri, sapranno trasmettere, oggi e domani, valori e contenuti “contemporanei” e universali».
È per scoprire i futuri maestri che ha preso vita l'omonimo progetto ideato dal Teatro dell'Argine. «Futuri Maestri» è scaturito dalla domanda su come il teatro possa diventare il luogo dell’incontro, dell’ascolto, della conoscenza reciproca e si articola intorno a cinque parole chiave: Amore, guerra, lavoro, crisi, migrazione. Un itinerario multidisciplinare che spazia dal teatro alla fotografia, dall’arte figurativa alla didattica e comprende nove serate di spettacoli, cinque eventi speciali e una mostra.
Intitolata «Presente e Futuro: parole, immagini, visioni d’artista su Amore, Guerra, Lavoro, Crisi, Migrazione» la mostra è allestita fino all'11 giugno nel Foyer dell’Arena del Sole. Diciassette artisti hanno accolto l'invito del Teatro dell’Argine a confrontarsi con le cinque parole chiave, realizzando ognuno un'opera accanto a cui è esposta una lettera in cui motivano le proprie scelte. La parola Amore è stata scelta da Florence Cestac (illustratrice e fumettista), Alfonso Maria Petrosino (poeta), Massimo Sciacca (fotografo); Crisi da Anarkikka (illustrautrice), Filippo Balestra (poeta), Eloisa D’Orsi (fotografa); Guerra da Uyiagha Uyosa Aghahowa (scultore e pittore), Alessandra Racca (poetessa), Loris Savino (fotografo); Lavoro da Paolo Agrati (poeta), Ottavio Celestino (fotografo), Sergio Riccardi (fumettista e illustratore); Migrazione da Takoua Ben Mohamed (graphic journalist italo-tunisina) Francesca Gironi (poetessa), Stefano Liberti (giornalista), Loris Savino (fotografo), Paolo Martino (reporter e documentarista).
Ai loro lavori è affiancata l’opera «Cinque Parole Cinque Visioni», realizzata dal Dipartimento educativo del MAMbo con i bambini e le bambine della V B della Scuola Primaria De Amicis di Bologna.  
Allo sfaccettato progetto, che coinvolge oltre mille bambine/i e adolescenti dai 3 ai 18 anni  è stata attribuita la medaglia del presidente della Repubblica.