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Silvia Conta
Leggi i suoi articoliVenticinque anni fa nasceva Arte Madrid, l’associazione di gallerie d’arte private della capitale spagnola. Nel corso degli anni si è affermata come punto di riferimento, promotrice culturale, elemento chiave nella crescita della scena culturale della città e non solo. Fiore all’occhiello dell’attività dell’associazione è Apertura Madrid Gallery Weekend, un’imponente manifestazione che a metà settembre attiva simultaneamente l’energia delle gallerie della città e riapre la stagione espositiva. In occasione della sedicesima edizione di Apertura, dall’11 al 14 settembre 2025, Pablo Flórez, presidente di Arte Madrid, ci ha raccontato tanti anni di sfide, tra dimensione internazionale e ambito locale e l’impegno per il futuro.
Arte Madrid è la principale associazione di gallerie d'arte private di Madrid. Come è nata e come è cambiata nel corso degli anni?
«L'associazione è stata fondata nel 2000 con l'obiettivo di dare visibilità e forza al settore delle gallerie. È cambiata e si è evoluta notevolmente, poiché il numero di gallerie nella città è cresciuto in modo significativo. Oggi le gallerie sono molto più presenti come elemento chiave della scena culturale della città. Il loro dinamismo, la loro attività e il loro coinvolgimento sono ora molto rilevanti non solo in termini di industria e mercato, ma anche nel più ampio tessuto culturale del nostro contesto».
Può descrivere brevemente la scena delle gallerie private della città?
«Ritengo che la scena artistica madrilena sia davvero attraente. Lo dico non solo in qualità di presidente e portavoce di Arte Madrid, ma anche da un punto di vista critico e consapevole. Il livello delle mostre durante Apertura è estremamente alto, i programmi sono ambiziosi e le gallerie offrono un'esperienza culturale unica a Madrid. Al momento, l'associazione riunisce 55 gallerie. Per l’edizione di Apertura di quest'anno, il 58% delle mostre è dedicato ad artisti internazionali e il 42% ad artisti spagnoli. La presenza dell'arte spagnola è sempre più significativa».
Qual è il vostro rapporto con le istituzioni culturali della città?
«Il rapporto tra Arte Madrid e le istituzioni culturali del Paese e della città è in un momento molto positivo. C'è una collaborazione fluida che ci permette di estendere la celebrazione del Gallery Weekend a diversi spazi della città. Per l'associazione e, in particolare per Apertura, riceviamo anche un forte sostegno da istituzioni, amministrazioni, musei e ministeri».
Qual è il rapporto tra le gallerie private nel mercato dell'arte di Madrid e il resto della Spagna? E con il mercato dell'arte internazionale?
«Le gallerie di Madrid hanno una vocazione internazionale e stanno diventando sempre più visibili oltre i nostri confini. Sebbene il contesto locale sia importante, le gallerie sono strumenti essenziali per portare la nostra scena all'estero. Il rapporto con le gallerie di altre città è eccellente. È vero che Madrid si è affermata come uno dei principali centri nevralgici del nostro Paese, ma la collaborazione continua con le associazioni di altre città e espande la nostra attività ad altre regioni. Quest'anno abbiamo rafforzato i legami con il Barcelona Gallery Weekend e con Abierto Valencia, creando una serie di weekend in tutta la Spagna in cui l'arte e le gallerie sono protagoniste».
Quali sono le principali sfide del mercato dell’arte spagnolo?
«Le sfide che dobbiamo affrontare sono molteplici. Da un lato, sono simili a quelle del mercato internazionale, dall'altro hanno caratteristiche specifiche che rispondono alla nostra situazione particolare. In Spagna, dobbiamo lavorare per costruire una base di collezionisti più forte e più impegnata, dobbiamo incoraggiare i nuovi collezionisti e attirare un pubblico più giovane che possa trovare nel collezionismo un nuovo e stimolante interesse o passione. In termini di politiche culturali, inoltre, dobbiamo continuare a lottare per una tassazione più equa».
In questi giorni si sta svolgendo la sedicesima edizione di Apertura, il weekend dell'Arte Madrid. Come è cambiata questa iniziativa nel corso degli anni?
«Apertura è stata creata nel 2009 e anno dopo anno ha aggiunto eventi e attività. Ha una presenza sempre più rilevante in città e la consideriamo un marchio consolidato nel nostro panorama culturale. L'iniziativa è nata insieme ad altri Gallery Weekend che si tengono in diverse città del mondo e oggi Madrid e Apertura sono un punto di riferimento internazionale. Il numero di visitatori è cresciuto notevolmente, le istituzioni culturali della città sono profondamente coinvolte nell'evento, la Comunidad de Madrid attraverso il CA2M assegna un importante premio e le attività si svolgono in diversi spazi e musei, creando una comunità culturale molto ricca. Tra i momenti salienti di quest'anno figurano una mostra di sculture all'aperto al Lázaro Galdiano, le attività di Apertura Kids e le collaborazioni con altri Gallery Weekend come quelli di Barcellona e Valencia».
Quest'anno Apertura si concentra sul rafforzamento dei legami con l'America Latina. Come è maturata la scelta di questo tema e come viene affrontato durante l'evento?
«Grazie alla collaborazione del Ministero della Cultura, abbiamo sviluppato un programma per invitare i curatori latino-americani a partecipare ad Apertura, in modo che possano acquisire una conoscenza approfondita del lavoro svolto nelle nostre gallerie e scoprire le mostre che stiamo presentando. Si tratta di un ponte essenziale per promuovere l'arte spagnola e la nostra scena in America Latina. Il collezionismo latino-americano negli ultimi anni ha indubbiamente acquisito rilevanza a Madrid e questo programma non fa altro che rafforzare tali legami. Come momento principale della loro presenza in città, nei prossimi giorni si terrà una tavola rotonda al Museo del Romanticismo con Lourdes Ramos, Viviana Kuri, Ángeles Albert (Direttrice Generale del Patrimonio Culturale e delle Belle Arti) e me».
Quali sono gli obiettivi di Arte Madrid e Apertura per il futuro?
«I nostri piani puntano in diverse direzioni: vorremmo consolidarci ulteriormente come evento chiave per la cultura del Paese, sostenere politiche culturali che riflettano il vero valore delle gallerie nel nostro settore e svolgere un ruolo sempre più determinante nella promozione dell'arte spagnola. Vogliamo, inoltre, contribuire a rafforzare il collezionismo come strumento di arricchimento della società. Vorremmo anche continuare a lavorare affinché venga ridotta l'IVA sulla vendita di opere d'arte e ottenere l’attuazione di una legge a favore del mecenatismo».
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