«Ninfee» di Claude Monet

© Musée Marmottan Monet, Parigi. Lascito Michel Monet, 1966. Inv. 5098

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«Ninfee» di Claude Monet

© Musée Marmottan Monet, Parigi. Lascito Michel Monet, 1966. Inv. 5098

I 150 anni dell’Impressionismo anche a Padova

Al Centro Culturale San Gaetano una selezione di capolavori dal Musée Marmottan Monet di Parigi

Palazzo Altinate-San Gaetano ospita fino al 14 luglio la mostra «Monet. Capolavori dal Musée Marmottan Monet di Parigi», dove gran parte delle opere esposte, oltre cinquanta, provengono dal museo francese detentore a livello mondiale della maggiore collezione di dipinti del pittore (1840-1926). Il centro culturale padovano non ha perso l’occasione di aderire alle celebrazioni indette per i 150 anni della nascita del movimento impressionista, partecipando all’ambizioso programma di promozione internazionale portato avanti dal museo francese già proprietario di un importante nucleo di tele grazie al lascito di Victorine, figlia del medico Georges de Bellio, uno dei primi sostenitori di Monet. 

Promossa dal comune di Padova, prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con il Musée Marmottan Monet, la rassegna è curata da Sylvie Carlier, curatrice generale e conservatrice del museo parigino, e da Marianne Mathieu e Aurélie Gavoille. Celebri dipinti come «Il treno nella neve. 

La locomotiva», «Ritratto di Michel Monet con berretto a pompon», «Londra. Parlamento. Riflessi sul Tamigi», «Ninfee» e «Glicini» sono distribuiti in una sorta di viatico iconografico suddiviso in sei sezioni tematiche tese a illustrare le tappe più significative della vicenda umana e professionale del pittore impressionista: dalla nascita nel 1966 del Musée Marmottan Monet, con la nuova intitolazione successiva alla donazione effettuata dal figlio del pittore, Michel, al tentativo di riuscire a catturare la luce, dalla pratica del plein air, con il trasferimento nel 1883 a Giverny dove prendono vita i monumentali cicli decorativi dedicati a partire dal 1914 al giardino acquatico, sino alla produzione dal carattere quasi astratto a causa del peggioramento della vista.

Elisabetta Matteucci, 10 aprile 2024 | © Riproduzione riservata

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