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La scultura «L’Uomo della Luce» di Bernardí Roig (Palma di Maiorca, 1965) fu scelta nel 2008, insieme a Triennale Milano, dall’allora Provincia, oggi Città metropolitana di Milano, per commemorare la strage mafiosa di via Palestro che il 27 luglio 1993 dilaniò cinque persone e distrusse il Pac-Padiglione d’Arte Contemporanea. Collocata prima nel giardino della sede dell’istituzione, a Palazzo Isimbardi, poi spostata nel 2009 nella piazzetta contigua intitolata alle vittime degli attentati dell’11 settembre 2001, la scultura raffigura un uomo scalzo, pantaloni sdruciti da lavoro, piegato sotto il peso di un fardello di 17 lunghi tubi fluorescenti: luci sì, che non illuminano però il suo cammino rischioso, in bilico com’è su un’asse inclinata su cui arranca faticosamente, perché la loro luce cade alle sue spalle. La scultura, eletta a simbolo di tutte le vittime del terrorismo, è realizzata in bronzo smaltato bianco e bianche sono anche le sue luci.
Diciassette anni di traffico (l’opera si trova in pieno centro di Milano), di smog e di intemperie ne avevano annerito la superficie con pesanti depositi, sfigurandola, e avevano spento le luci dei neon. A restituirla al candore originario ha provveduto Open Care-Servizi per l’Arte, cui la Città metropolitana di Milano l’ha affidata, in accordo con la Soprintendenza, e l’11 settembre scorso la scultura è stata ricollocata in una cerimonia cui hanno assistito il sindaco Giuseppe Sala e il console generale degli Stati Uniti a Milano, Douglass Benning.

Operazione di smontaggio dell’opera presso Via Vivaio, Città Metropolitana di Milano. © Open Care-Servizi per l’Arte
L’intervento, ci spiega Isabella Villafranca Soissons, direttore scientifico di Open Care, ha richiesto la rimozione con gru dell’opera e la sabbiatura e la riverniciatura a caldo, come richiesto dall’artista. Pulita e riverniciata anche la base, sono stati sostituiti i tubi al neon con altri identici ma a led, giunti dall’Inghilterra come gli originali.
I laboratori di restauro di Open Care hanno un ampio ventaglio di specializzazioni e intervengono su opere d’arte, arredi, tessili, moda, archivi e beni notificati, mentre il dipartimento di logistica cura trasporti, allestimenti e movimentazioni in Italia e all’estero. Ma questi non sono che due dei numerosi comparti di questa realtà, unica in Italia, che offre una gamma completa di servizi dedicati alla gestione, conservazione e valorizzazione di opere e collezioni, supportando privati, aziende e istituzioni con competenze specialistiche e soluzioni personalizzate anche nella valutazione, secondo standard internazionali Rics, di opere d’arte, di beni da collezione e di archivi (oltre 20 gli anni di esperienza nella gestione di archivi aziendali e patrimoni artistici), oltre a disporre di 8mila metri quadri di caveau blindati.

L’«Uomo della Luce» a seguito della sabbiatura. © Open Care-Servizi per l’Arte

L’«Uomo della Luce» a seguito della vernicitaura. © Open Care-Servizi per l’Arte
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