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Giò Ponti a Doccia

Carla Cerutti

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A Firenze, in occasione della settembrina Biennale dell’Antiquariato, è stato presentato l’ultimo progetto editoriale dell’Associazione Amici di Doccia:  Gio Ponti. La collezione del Museo Richard-Ginori della Manifattura di Doccia, a cura di Livia Frescobaldi Malenchini, Maria Teresa Giovannini e Oliva Rucellai, edito da Christian Maretti. L’obiettivo era di dare al corpus delle ceramiche disegnate da Ponti per la Richard-Ginori un preciso ordinamento cronologico, fondato sullo spoglio del carteggio e di tutta la documentazione conservata nell’archivio del Museo a Sesto Fiorentino: lettere autografe, disegni, cataloghi, registri, tariffari, riviste d’epoca e fotografie.
Le 465 opere schedate in catalogo sono il risultato di un’intensa campagna fotografica, ad opera di Arrigo Coppitz, per un totale di 515 immagini a colori, accompagnate da testi esaustivi, in italiano e in inglese, delle curatrici che illustrano la storia del felice rapporto tra l’architetto milanese e la manifattura lombardo-toscana dal 1923 al 1933, la nascita di questo importante corpus all’interno del museo, lo studio iconografico dei singoli, molteplici decori ideati da Ponti e l’iter della sua rivoluzionaria attività di vero e proprio industrial designer, comprensivo dell’analisi di mercato e comunicazione attraverso il carteggio tra Ponti e la manifattura. 


Che cosa c’è sostanzialmente di nuovo rispetto al catalogo precedente, pubblicato da Electa nel 1983? Risponde Livia Frescobaldi Malenchini: «La ricerca sulle fonti iconografiche, oggetto della tesi di laurea di Maria Teresa Giovannini alla facoltà degli Studi di Firenze nel 2007, le cui ricerche sono state appunto alla base di questo volume e hanno permesso di creare un ordine cronologico dei decori e delle forme, fino a oggi mancante, una descrizione della tecnica decorativa, cercando di individuare ciò che è realizzato a mano da ciò che è eseguito con le tecniche più strettamente legate all’industria, un approfondimento sulle marche e sull’entità del materiale d’archivio, perché possa essere d’aiuto per chi in futuro abbia intenzione di consultarlo, una selezione di 11 lettere autografe con la trascrizione del testo, un aggiornamento sulle attribuzioni delle opere e una sezione dedicata agli scultori che hanno collaborato con la Richard-Ginori durante il decennio di Ponti». 

La presentazione del catalogo, realizzato grazie al contributo della Ceramica Stiftung e dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, con la partecipazione di Richard-Ginori e Nextam Partners, vuole inoltre sensibilizzare l’attenzione del pubblico sull’immenso patrimonio storico artistico di assoluto rilievo internazionale di cui il Museo di Doccia, chiuso e senza proprietari dal maggio 2014, è custode, affinché possa riaprire prima possibile. 

Giò Ponti. La collezione del Museo Richard-Ginori della Manifattura di Doccia, a cura di Livia Frescobaldi Malenchini, Maria Teresa Giovannini e Oliva Rucellai, 544 pp., 515 ill. col. e b/n, Maretti Editore, Falciano 2015, € 100,00 


 

Carla Cerutti, 30 novembre 2015 | © Riproduzione riservata

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Giò Ponti a Doccia | Carla Cerutti

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