Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image
Image

Gandhara a colori

Federico Castelli Gattinara

Leggi i suoi articoli

È uscito per Gangemi Editore Gandhara. Tecnologia, produzione e conservazione, a cura di Simona Pannuzzi, un volume a più voci nato dalla collaborazione tra l’Iscr, il Museo Nazionale d’Arte Orientale Giuseppe Tucci (Mnao) e la Missione archeologica italiana nello Swat, diretta da Luca Maria Olivieri

Gangemi Editore Gandhara. Tecnologia, produzione e conservazione, a cura di Simona Pannuzzi

L’arte del Gandhara si sviluppò tra il I secolo a.C. e il VI d.C. nella regione compresa tra Pakistan settentrionale e Afghanistan, trattando quasi solo temi religiosi buddhisti e fondendo mirabilmente tradizioni anche molto diverse tra loro quali l’indiana, l’iranica e l’ellenistica.

Il volume dà conto delle tante conoscenze acquisite a partire da fine 2012 a seguito di un progetto di ricerca, diagnosi e conservazione dedicato alle sculture del Gandhara in pietra e in stucco delle collezioni del Mnao. In particolare sono stati affrontati i sempre poco approfonditi aspetti tecnologici, produttivi e conservativi di tale produzione, con risultati sorprendenti che certamente aprono a ulteriori studi e sviluppi.

Per la prima volta sono stati analizzati in modo completo, organico e multidisciplinare tutti gli aspetti (e i relativi problemi conservativi) riguardanti i materiali, le modalità di lavorazione e il trattamento delle superfici, comprese le policromie e le dorature affrontate per la prima volta con adeguate indagini diagnostiche e che rivelano un gusto estetico fondato, come nella statuaria greco-romana, sull’uso esteso del colore.

Sul fronte del restauro sono state messe a punto metodologie d’intervento specifiche, ad esempio idonee ad affrontare le problematiche di consolidamento dei diversi tipi di scisto o di conservazione dei resti di rivestimento policromo.
Così come è interessante una serie di riflessioni «a latere» sulla documentazione, l’esposizione dei manufatti e la comunicazione al pubblico.

Federico Castelli Gattinara, 18 settembre 2015 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Tra Foro Romano e Palatino sono stati ritrovati i resti di una lussuosa dimora con una sala per banchetti a forma di grotta e uno straordinario mosaico impreziosito con conchiglie, vetri e tessere blu egizio

Si inizia con l’enigmatico scultore ateniese. Altre due monografiche saranno dedicate a Prassitele e a Skopas

Stéphane Verger nel chiostro di Michelangelo ha fatto eseguire interventi su sette teste di animali antiche (quattro di età adrianea e tre rinascimentali) e ne ha commissionata un’ottava a Elisabetta Benassi

Lo scavo condotto dalla Soprintendenza speciale di Roma ha riportato alla luce strutture in laterizio e un sontuoso apparato decorativo riconducibili a una committenza di altissimo rango, quasi sicuramente imperiale

Gandhara a colori | Federico Castelli Gattinara

Gandhara a colori | Federico Castelli Gattinara