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aulArte, Torino, 2023

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aulArte, Torino, 2023

Giovanni Ferrero, Fulvio Gianaria, Anna Maria Poggi, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo

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Anno 2000, nasce l’Ente di scopo

di Giovanni Ferrero, Presidente Fondazione Arte CRT dal 2000 al 2009

È il 2000 quando un gruppo di collezionisti torinesi propone a Fondazione CRT (d’ora in poi anche FCRT, Ndr) l’acquisizione di una parte della collezione Stein di Arte Povera. La proposta è giustificata dal fatto che FCRT in accordo con Compagnia di San Paolo, si è sempre occupata di sostenere l’arte contemporanea ed è allettante, perché le opere, di indiscutibile valore artistico, rappresentano un corpus irripetibile che colma una vistosa carenza nelle collezioni di Gam e Castello di Rivoli. La proposta viene portata in CdA di FCRT che unanimemente apprezza la proposta, interessante anche da un punto di vista patrimoniale, ma si rende conto di non essere il soggetto idoneo per condurre la trattativa. Infatti, è difficile esprimere valutazioni culturali ed economiche in un campo così delicato e lontano dai tradizionali interventi sull’arte antica e sui restauri juvarriani; inoltre FCRT non dispone di spazi espositivi. L’unica possibilità di pubblica fruizione dei lavori può essere offerta dalla Gam o del Castello di Rivoli. Ma come? E in quale rapporto con le collezioni preesistenti? 

Una brillante proposta di Giovanni Ciarlo, allora Segretario della Fondazione, trova unanime consenso: costituire un Ente di scopo che coinvolga i due musei. Una proposta accolta dai due musei e caldeggiata dai due direttori, Nino Castagnoli e Ida Gianelli. È un’operazione culturale che, mentre afferma l’autonomia dei tre soggetti coinvolti, ne definisce un forte patto di collaborazione. Le proposte di acquisto non sono un «buon affare», ma un completamento delle collezioni esistenti presso i musei, non attribuite permanentemente a uno di loro, ma disponibili in base agli allestimenti o alle mostre contemporanee. Si caratterizza così un Polo dell’arte contemporanea che agisce su due assi: un profilo storico-critico, fortemente innervato nella storia della critica d’arte italiana nel caso della Gam, e una vocazione internazionale, attenta a ogni novità da parte di Rivoli. 

Massimiliano Gioni e Francesco Manacorda, Giorno per Giorno, 2011. Progetto realizzato in collaborazione con Artissima

Le proposte di acquisizione nascono quindi da una proposta congiunta dei due direttori. Fondazione CRT partecipa attivamente al processo nominando un comitato composto da direttori di musei internazionali: i direttori della Tate Gallery di Londra, del Museo di San Francisco e dello Stedelijk di Amsterdam accettano di farne parte e di assumersi l’onere di valutare la proposta dei direttori in termini culturali ed economici. Inoltre la negoziazione degli acquisti è in capo al Segretario della Fondazione per l’Arte che viene nominato nella persona di Giovanni Ciarlo, allora segretario di CRT, coadiuvato da Cristina Mundici. Si procede così all’acquisizione di un importante nucleo di opere della collezione Stein con ampio consenso della Città, in occasione della sua presentazione al Salone degli Svizzeri a Palazzo Madama, superando la freddezza che aveva segnato l’apertura del Castello di Rivoli. 

FCRT procede poi, anno dopo anno, a fornire le risorse necessarie e un primo significativo rendiconto di attività ha luogo a Venezia in occasione della Biennale. L’importanza di quelle acquisizioni è oggi sotto gli occhi dei visitatori dei due musei. Nominato presidente, negli anni di avvio dell’iniziativa, ho partecipato alle discussioni tra direttori e Comitato, non semplici e mai scontate, ma sempre segnate da una sincera passione culturale. Ricorderò sempre come l’iniziale perplessità di Sir Nick Serota, direttore della Tate, di fronte alla proposta di acquisizione a prezzi contenuti di opere di artisti italiani degli anni ’60 si trasformò in convinto consenso di fronte alla qualità dei lavori in questione, concludendo che forse andava rivista la storia della produzione italiana del dopoguerra, ingiustamente apprezzata all’estero solo per pochi artisti di indubbia eccellenza. Le opere di quegli artisti, in pochi anni dopo le nostre acquisizioni aumentano di prezzo. Allora acquisite per ragioni culturali oggi hanno un valore commerciale molto più grande: il rigore e la coerenza pagano al punto da rendere un’operazione culturale dell’Ente di scopo uno dei migliori investimenti della Fondazione Madre, FCRT.

ZonArte, 2012

Da fondo di acquisizioni a protagonista del sistema

di Fulvio Gianaria, Presidente Fondazione Arte CRT dal 2009 al 2021

Quando, nel 2009, ho ereditato la responsabilità e il piacere di dirigere la Fondazione Arte CRT, sapevo di dover coltivare la missione per cui era nata ed ero fortemente motivato a rafforzare il progetto che la animava. Lo scopo non fu mai quello di dar vita a una collezione privata di opere d’arte che arricchisse il patrimonio e la reputazione della Fondazione, ma fu quello, molto più vicino alla funzione sociale a cui devono essere indirizzate le risorse di un’istituzione che deve restituire ricchezza al territorio, di far crescere una raccolta di opere da mettere a disposizione di tutti. Per questo non abbiamo mai pensato a un contenitore privato che custodisse le centinaia di opere acquistate, ma abbiamo sempre scelto, su indicazione dei direttori del Castello di Rivoli e della Gam e del prestigioso comitato scientifico internazionale che ci supportava, di fare in modo che le nuove acquisizioni andassero a integrare le collezioni dei musei pubblici del territorio. Una raccolta privata sempre più ricca a disposizione delle primarie istituzioni del territorio e del pubblico che le frequenta.

OGR Public Program, Torino, 2018

Ciò detto ci siamo presto resi conto che gli interventi di sostegno al settore dell’arte contemporanea dovevano muoversi in una logica che tenesse anche conto del sistema nel suo complesso e non soltanto dei singoli beneficiari. Non a caso abbiamo scelto di invitare i direttori ad acquisire opere anche dagli espositori ospitati da Artissima in quanto rafforzare una fiera di qualità significava, e significa, rafforzare una componente di eccellenza del territorio e la sua capacità attrattiva in termini di operatori del settore e in termini di pubblico. Nei molti anni del nostro mandato possiamo aver fatto delle scelte per qualcuno discutibili, ma non siamo mai venuti meno al principio di operare al fine di sostenere il sistema nel suo complesso, non distribuendo aiuti a pioggia, ma stimolando sinergie e logiche di gruppo

Al compito primario di rafforzare la collezione si sono aggiunti una serie di progetti che hanno coinvolto una pluralità di soggetti che sono stati chiamati a lavorare insieme in modo da rafforzare un tessuto che esisteva ma che poteva essere valorizzato. Voglio ricordare Zonarte che ha messo in rete i dipartimenti educazione del Castello di Rivoli, della Gam, della Fondazione Pistoletto, della Fondazione Merz, della Fondazione Sandretto e del Pav, e voglio ricordare Resò che ha attivato con i medesimi soggetti una rete di residenze d’artista che hanno internazionalizzato le relazioni della città. Voglio aggiungere ancora il sostegno fornito alle gallerie private e ai molti eventi che hanno nel tempo arricchito l’autunno e poi anche la primavera dell’arte contemporanea torinese e il sostegno fornito all’Assessorato alla cultura nei suoi sforzi di dare visibilità a tutto ciò che avveniva in città. Mi è difficile ricordare e citare l’infinità di iniziative e di confronti che si sono susseguiti in questo lungo periodo e mi è molto più facile ricordare l’impegno e l’entusiasmo di tutti coloro che hanno contribuito a questo sforzo, su tutti Matteo Viglietta, Franco Amato, Massimo Broccio, Riccardo Montanaro. Sempre con l’aiuto prezioso di Ilaria Menolascina e Alessia Petrolito. Potrei concludere ricordando l’emozionante intervento di Kentridge alla presentazione della sua opera che abbiamo acquisito per il grande cortile delle OGR, ma preferisco dedicare un ricordo all’ultimo progetto dei miei dodici anni di attività. Quel Racconto Plurale nato, nei mesi di lockdown, dal lavoro di sessanta artisti della comunità piemontese e valdostana che hanno raccontato per tutti le loro paure e i loro sogni. Senza rapporti con l’arte giovane, una Fondazione come la nostra avrebbe perso di senso. Senza i fermenti della creatività artistica giovanile anche un territorio perde di senso.

Beyond Production, Metamorphosis, 2022. Progetto realizzato in collaborazione con Artissima

Un progetto senza eguali

di Anna Maria Poggi, Presidente Fondazione CRT

La Fondazione CRT è un ente privato non profit costituito nel 1991. Derivante dalla storia della Cassa di Risparmio di Torino, la Fondazione ha la missione di promuovere lo sviluppo economico, sociale e culturale del Piemonte e della Valle d’Aosta. La Fondazione CRT è la terza Fondazione di origine bancaria italiana per l’entità del proprio patrimonio e dalla sua costituzione ad oggi, attraverso investimenti e progetti filantropici, ha sostenuto gli enti e le associazioni del territorio con oltre 2 miliardi di euro che hanno finanziato 45mila iniziative e progetti nei settori dell’arte e della cultura, della ricerca, della formazione, della lotta alla povertà, della disabilità, della sostenibilità ambientale e dell’innovazione

Oltre all’intensa e continuativa attività ordinaria, la Fondazione CRT ha riqualificato le OGR (Officine Grandi Riparazioni) di Torino, trasformando l’antica fabbrica di treni in un polo di innovazione, cultura e tecnologia, un hub dedicato alle performing art, alla musica, all’arte contemporanea e all’accelerazione di imprese e start-up, uno spazio polifunzionale aperto al pubblico nel 2019, con un investimento di oltre 100 milioni di euro. Inoltre, la Fondazione ha dato vita ad altri enti, tra cui la Fondazione Sviluppo&Crescita, dedicata alla finanza di impatto e, dal 2000, la Fondazione Arte CRT, costituita per sostenere il sistema dell’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e del Piemonte. 

La costituzione della Fondazione Arte CRT fu una decisione coerente con l’impegno profuso dalla Fondazione CRT nel settore culturale, ambito in cui sono state erogate in questi anni ingenti risorse. Basti qui ricordare che nel 2024, la Fondazione ha erogato 17 milioni di euro a sostegno sia delle principali istituzioni culturali del territorio – Circolo dei Lettori, Teatro Stabile di Torino, Teatro Piemonte Europa, Teatro Regio, Fondazione Torino Musei, Museo Nazionale del Cinema, la Saison Culturelle, Aosta – che di progetti propri: «Restauri cantieri diffusi», per interventi su beni artistici e architettonici del Piemonte e della Valle d’Aosta; Note&Sipari, dedicato alla promozione della musica, del teatro e della danza; Esponente, per interventi sulle realtà espositive e i musei diffusi sul territorio; Città&Cattedrali, volto alla prosecuzione degli interventi di valorizzazione e promozione dei beni ecclesiali. 

Sicuramente l’impegno della Fondazione nel settore dell’Arte Contemporanea rappresenta un progetto senza uguali nel mondo delle Fondazioni. Fin da quando è stata costituita, la Fondazione ha deciso di supportare le due eccellenze pubbliche del territorio – il Castello di Rivoli e la Gam - attraverso l’acquisizione di nuove opere. In questi venticinque anni, sono state 950 le opere di 330 artisti italiani e internazionali acquisite, per un valore di oltre 42 milioni di euro. Uno straordinario patrimonio di bellezza e di alto valore artistico dato in comodato alla Gam e al Castello di Rivoli, consentendo loro di mettere le opere a disposizione dei visitatori e di realizzare costante attività di prestiti con i più importanti musei nazionali e internazionali. 

Naturecultures, OGR, Torino, 2022

A partire dal 2010, alla consolidata attività di acquisizione di opere d’arte destinate ad arricchire le collezioni pubbliche, la Fondazione Arte CRT ha affiancato una strategia più ampia, volta non soltanto alla tutela e all’incremento del patrimonio, ma anche allo sviluppo, al rafforzamento e all’efficienza del sistema dell’arte contemporanea di Torino e del Piemonte. In questa prospettiva, sono nati e si sono progressivamente strutturati progetti che hanno inciso in maniera significativa in ambiti cruciali quali l’educazione e la formazione, trasformandosi negli anni in vere e proprie best practice riconosciute a livello nazionale: tra questi, zonArte, il network dedicato alla mediazione culturale e alla fruizione attiva dell’arte; Resò, che ha costruito un modello innovativo di residenze internazionali; OGR Public Program e OGR YOU, capaci di fare di OGR Torino un laboratorio culturale permanente e un luogo di crescita per le nuove generazioni. 

Coerentemente con la sua mission, la Fondazione si impegna anche a favorire il dialogo tra lo spazio pubblico e la vita culturale cittadina, per questo sostiene da sempre progetti come Luci d’Artista. Proprio quest’anno, per la ventottesima edizione, due delle quattro nuove istallazioni che illumineranno Torino da ottobre a gennaio saranno firmate Fondazione CRT (attraverso Fondazione Arte CRT e OGR Torino). 

Parallelamente, la Fondazione ha assunto un ruolo strategico anche sul piano della comunicazione e della promozione del contemporaneo, sostenendo sin dalla sua nascita il programma Contemporary Art Torino Piemonte e accompagnando lo sviluppo delle principali manifestazioni cittadine. In particolare, il legame con la Fiera Internazionale Artissima è stato caratterizzato non solo dall’importante campagna di acquisizioni, ma anche da un costante investimento in sperimentazione e ricerca, concretizzatosi in progettualità innovative come Giorno per Giorno e il programma pluriennale Beyond Production, dedicato a indagare le nuove frontiere della produzione artistica. 

Fin dalle origini, la Fondazione Arte CRT non ha voluto limitarsi al ruolo di ente erogatore, ma ha scelto di essere un attore attivo e propositivo, capace di dialogare con le istituzioni culturali, di costruire alleanze strategiche e di ascoltare le esigenze delle comunità. I progetti più recenti confermano questa direzione: sul fronte dell’educazione, con aulArte, diretta eredità di zonArte, che porta l’arte contemporanea nelle scuole e negli spazi della didattica; sul fronte della formazione, con Aperto, piattaforma dedicata alle nuove generazioni di professionisti dell’arte. Allo stesso tempo, la Fondazione continua a sostenere le manifestazioni cardine del sistema – da quelle storiche, come Artissima e Ouverture, a quelle più recenti, come The Phair ed Exposed Torino Foto Festival – contribuendo a rafforzarne la portata internazionale. 

Infine, l’attenzione della Fondazione si è progressivamente estesa oltre i confini cittadini, con progetti come Radis, dedicato alla valorizzazione territoriale e alla costruzione di nuove geografie culturali regionali, capaci di integrare e mettere in rete realtà differenti, favorendo la coesione e lo sviluppo del tessuto culturale piemontese. Grazie alla visione della Fondazione CRT e al prezioso lavoro dei Presidenti della Fondazione che si sono succeduti dal 2000 a oggi – Giovanni Ferrero, Fulvio Gianaria, Luisa Papotti e Patrizia Sandretto Re Rebaudengo - la Fondazione Arte CRT è divenuta non soltanto un punto di riferimento imprescindibile per il sistema dell’arte contemporanea torinese e nazionale, ma anche un laboratorio di pratiche innovative, capace di incidere in maniera concreta sulle politiche culturali locali e di contribuire attivamente al posizionamento di Torino e del Piemonte sulla scena artistica nazionale e internazionale.

ZonArte, Torino, 2022

Sei parole chiave, un ecosistema culturale

di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente Fondazione Arte CRT

Quando, all’inizio della mia presidenza, ho presentato pubblicamente il programma 2024-2027 della Fondazione Arte CRT, ero ben consapevole che avrebbe dovuto essere all’altezza di una storia lunga venticinque anni. Credo nel significato degli anniversari, occasioni per celebrare un percorso e investire sul futuro. Nel progetto elaborato con il Consiglio d’Amministrazione, insieme al vice presidente Giuseppe Iannaccone e al consigliere Roberto Spada abbiamo inteso rinsaldare le tradizioni della Fondazione, rilanciandone l’azione con una linea strategica organica e coerente, capace di potenziare tutta la vitalità di un’istituzione che, attraverso un modello unico e consolidato nel tempo, opera a favore della cultura del territorio. 

Abbiamo costruito il Programma intorno a sei parole-chiave: Collezione, Internazionalizzazione, Professioni, Spazio Pubblico, Educazione, Comunità. Venticinque anni di acquisizioni hanno creato una collezione esemplare che attraversa e documenta la storia dell’arte dagli anni ’60 a oggi. Le sue opere, destinate alla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, entrano in collezione grazie a scelte corali e al confronto tra le direzioni dei due musei e il comitato scientifico. A partire dal nucleo d’Arte Povera, la collezione della Fondazione ha oggi un fisionomia internazionale che abbiamo voluto valorizzare invitando a far parte del nuovo comitato scientifico, guidato dal presidente onorario Rudi Fuchs, personalità quali Hans Ulrich Obrist (direttore artistico della Serpentine Galleries di Londra), Susanne Pfeffer (direttrice del Museum MMK für Moderne Kunst di Francoforte), Suhanya Raffel (direttrice dell’M+ Museum di Hong Kong), Manuel Segade Lodeiro (direttore del Museo Reina Sofía di Madrid) e Vicente Todolì (direttore artistico della Fondazione Pirelli HangarBicocca). È in questa composizione plurale che riconosciamo la possibilità di assicurare alla collezione un’identità dinamica e aggiornata alle geografie e alle scene internazionali dell’arte contemporanea. 

«Dove finiscono le tracce», mostra con opere della collezione in occasione di Artissima, Torino 2023

La vocazione della Fondazione Arte CRT può essere raccolta nel concetto di «patrimonio diffuso»: ogni singolo progetto è concepito e realizzato come parte di un ecosistema culturale, alimentato dall’impegno costante nella sfera educativa (penso in particolare ad Aularte, che, nato nel 2023, ha coinvolto lo scorso anno 1300 studenti e 400 docenti), dal coinvolgimento delle comunità (i pubblici dei musei, il sistema dell’arte locale) e dall’investimento sulle professioni dell’arte. Con il ciclo annuale di seminari gratuiti intitolato Aperto, che nell’edizione 2024 ha coinvolto 110 partecipanti, puntiamo a fare di Torino un centro di riferimento in Italia per la formazione specialistica.

Il concetto di «patrimonio diffuso» sta alla base di Radis, il programma d’arte nello spazio pubblico destinato al territorio regionale, ai suoi borghi e ai suoi paesaggi, co-finanziato dalla Fondazione CRC. Giunto alla seconda edizione, Radis ha prodotto le opere di Giulia Cenci a Rittana e di Petrit Halilaj a Dogliani, due installazioni site-specific nate dal dialogo con i luoghi, con chi li amministra e chi li abita. Affidate in comodato ai rappresentanti delle località dove sono collocate, le opere di Radis costituiscono un altro versante della collezione della Fondazione, un nucleo che concretizza la nostra idea di arte come bene comune e motore sociale. È con questo stesso spirito che la Fondazione Arte CRT ha donato alla Città e a Luci d’Artista l’opera di Tracey Emin, un segno graffiante e luminoso che rinsalda il legame con la nostra città, le sue piazze, la sua cittadinanza.

Radis, Rittana 2024 © Perottino

Giovanni Ferrero, Fulvio Gianaria, Anna Maria Poggi, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, 16 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

Fondazione Arte CRT: 25 anni di futuro | Giovanni Ferrero, Fulvio Gianaria, Anna Maria Poggi, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo

Fondazione Arte CRT: 25 anni di futuro | Giovanni Ferrero, Fulvio Gianaria, Anna Maria Poggi, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo