Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Laura Lombardi
Leggi i suoi articoliFirenze. A Palazzo Vecchio, il luogo che ospita gli «Arazzi» medicei disegnati da Bronzino e Pontormo (riuniti in mostra dopo il restauro) e le mappe cinquecentesche del Danti e del Bonsignori, sono esposte, da oggi fino al 22 novembre, due grandi mappe di Alighiero Boetti (280x580 cm circa), collocate nel Salone dei Cinquecento, in occasione del Summit Mondiale dei Sindaci, il cui titolo «Unityindiversity» (ispirato a uno storico summit organizzato da Giorgio La Pira sessant’anni fa) rimanda ai temi affrontati, ovvero il dialogo tra i popoli, la centralità dell’arte e della cultura nella costruzione della pace, la difesa delle antiche civiltà e delle tradizioni nella globalizzazione.
La mostra di Boetti, scomparso prematuramente nel 1994 e uno dei maggiori protagonisti dell’arte internazionale, voluta dal sindaco Dario Nardella e curata da Sergio Risaliti, è realizzata in collaborazione con la Fondazione Boetti, l’Archivio Boetti e la Galleria Tornabuoni Arte di Firenze e Parigi: l’intento è quello di sottolineare ancora una volta come Firenze, specie dopo eventi recenti quali le mostre di Koons a Palazzo Vecchio e di Gormley a Forte Belvedere (volute appunto dal Comune) sia in grado di mantenere vivo il dialogo tra antico e contemporaneo, fondato su un intreccio profondo di significati.
Le mappe di Boetti, ricamate su cotone da donne afghane negli anni Ottanta-Novanta, secondo una pratica artistica da lui avviata fin dall’inizio degli anni Settanta, quando si era stabilito a Kabul dove aveva aperto l’One Hotel, riproducono
il passaggio epocale della trasformazione dei confini sovietici con la perestrojka, quando dalle ceneri dell’Unione Sovietica sorse la Russia nell’agosto del 1991, ma sono ancora molto eloquenti nella situazione dei conflitti attuali e vivissime nel loro messaggio di varietà e di ricchezza culturale del mondo (usi e costumi, suoni, canti, lingue, colori), nella non volontà di omologazione e divisione.

Alighiero Boetti, Mappa, 1989-94, Ricamo su tessuto, 254X588, Collezione privata, Courtesy TornabuoniArte

Alighiero Boetti, Mappa, 1989, ricamo su tessuto, 265,4X574, Collezione Giordano Boetti, Courtesy Fondazione Alighiero Boetti
Altri articoli dell'autore
Identità culturale e linguaggio sono i temi dell’artista indiana, la tensione e il limite nel tempo e nello spazio quelli del vicentino. All’Arco dei Becci il colombiano che da ragazzino dipingeva con i numeri
Per il riallestimento del Salone nel Museo del Bargello, su quasi 2mila metri quadrati di superfici, pareti, volte, decorazioni architettoniche (costoloni e balze) ed elementi lapidei, sono state coinvolte professionalità interne ed esterne al museo
Strumentazioni avanzatissime svelano inattesi dettagli sotto la superficie pittorica: un convegno in corso a Firenze conferma come l’aspetto conoscitivo della tecnica sia fondamentale per la lettura del contenuto dell’opera, aprendo un nuovo capitolo di studi
In due giornate di convegno, il 15 e il 16 aprile, si farà il punto su quanto è emerso in quattro anni di analisi diagnostiche e restauri degli affreschi di Masolino, Masaccio e Filippino Lippi nella Chiesa di Santa Maria del Carmine