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Redazione GDA
Leggi i suoi articoliVisitare Alba Fucens, la città fondata dai Romani nel IV secolo a.C. che conserva un fascino remoto esaltato dal paesaggio tra il brullo Monte Velino e la vallata dei Piani Palentini, sarà più agevole. I restauri attesi da tempo sono finalmente in corso: i tecnici lavorano per rendere le vie d’accesso a foro, teatro, anfiteatro e pianta urbana più facili oltre che per ripulire i muri da licheni e muschi. Gli interventi devono terminare entro l’autunno (d’inverno è troppo freddo) e vanno di pari passo alla creazione di un antiquarium nel vicino ex convento annesso alla Chiesa di San Pietro.
Il progetto usufruisce di un milione di euro stanziato dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e del Turismo; lo coordina la soprintendente all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo Rosaria Mencarelli: «Il progetto deve valorizzare il sito e comprende le indagini archeologiche dirette da Emanuela Ceccaroni della Soprintendenza in aree non completamente scavate come alcune tabernae da portare alla luce. Sotto la direzione del nostro architetto Emanuela Criber e con la restauratrice Isabella Pierigè invece restauriamo gli elevati architettonici provvedendo anche a coperture più efficienti».
L’antiquarium, che esporrà i reperti del sito e dovrebbe aprire nel 2021, avrà sede in un edificio danneggiato dal terremoto del 2009. Lì, dice la storica dell’arte, «racconteremo che cos’era Alba Fucens insieme alle campagne di scavo dal 1949 agli anni ’70 condotte prima di tutto dall’Università belga di Lovanio. Alba è anche la cittadina medievale che il terribile terremoto del 1915 aveva fatto dimenticare e sulla quale venne costruita la frazione odierna: l’antiquarium racconterà storie di persone dall’antichità ai giorni nostri».
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