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Forse Miquel Barceló, autore di questa scultura ispirata a uno degli animali simbolo dell’Africa, se lo sentiva: il Frieze Artist Award 2017 è infatti stato assegnato a Kiluanji Kia Henda (rappresentato in Italia dalla galleria Fonti), nato nel 1979 a Luanda in Angola. Durante Frieze Art Fair, che si apre dal 4 all’8 ottobre a Regent’s Park, il 38enne artista allestirà una sua opera, composta da fotografia, video e performance, intitolata «Under the Silent Eye of Lenin».

 

L’elefante equilibrista dell’artista spagnolo, presentato dalla galleria Acquavella di New York, è esposto a Regent’s Park nella mostra Frieze Sculpture, un percorso all’aperto allestito quest’estate e visibile sino alla chiusura dell’edizione 2017 della fiera.

 

Tra le 160 gallerie che partecipano alla mostra mercato, le italiane Massimo De Carlo, la già citata Fonti, Noero, Raucci/Santamaria, Lia Rumma e T293, alle quali si aggiungono quelle della sezione «Focus», dedicata alle giovani gallerie, ossia Laveronica, Frutta e Federico Vavassori.

 

La struttura della fiera rimane pressoché inalterata. Fa eccezione «Sex Work», nuova sezione curata da Alison Gingeras sul tema «Feminist Art & Radical Politics», che riunisce opere realizzate dagli anni Sessanta ad oggi da artiste quali Betty Tompkins (galleria Andrea Caratsch), Penny Slinger (Blum and Poe), Renate Bertlmann (Richard Saltoun), Marilyn Minter (Salon 94) e Birgit Jürgenssen (Hubert Winter).

 

Nelle stesse date si svolge Frieze Masters, laddove per «maestri» non si intendono tanto gli Old Master, ma gli over sessantenni e settantenni, o artisti moderni più consolidati. Pochissimi, in effetti, gli antiquari. Persino Zero... di Milano passa dall’altra parte della barricata, come da tempo fa la P420. Le altre italiane partecipanti e attive tra storia e presente sono Cardi, Continua, De Carlo, De Caro, Giò Marconi, Mazzoleni, Massimo Minini, Tega, Tornabuoni, Robilant+Voena e Moretti.

 

Redazione GdA, 01 ottobre 2017 | © Riproduzione riservata

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