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«La resa della Royal Prince durante la battaglia dei quattro giorni, 11-14 giugno 1666» di Willem Van de Velde il Giovane Stima 4-6 milioni di sterline

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«La resa della Royal Prince durante la battaglia dei quattro giorni, 11-14 giugno 1666» di Willem Van de Velde il Giovane Stima 4-6 milioni di sterline

Da Sotheby’s la «Battaglia navale» è in presa diretta

Tra i molti lotti proposti nelle aste tematiche di arte antica anche uno dei primi ritratti del giovane Napoleone, riapparso dopo duecento anni d’oblio

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Elena Correggia

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Proprio nei giorni della London Art Week, in cui numerose gallerie antiquarie organizzano eventi ed esposizioni, in passerella da Sotheby’s sfila una serie di pezzi scelti dedicati all’antico, protagonisti di alcune aste tematiche. Il 5 luglio si comincia con la scultura, con una ventina di opere che spaziano dall’Antico Egitto alla statuaria romana, dal Medioevo al XIX secolo. La valutazione più alta, pari a 250-350mila sterline appartiene a un sarcofago romano strigilato del terzo secolo d.C. in passato di proprietà del collezionista e possidente gallese Thomas Mansel-Talbot.

Colpisce per la sontuosità e l’accuratezza esecutiva anche il gruppo dei tre re Magi, scultura in alabastro del Maestro di Rimini, attivo intorno al 1410-40 (200-300mila sterline), esposta di recente al Victoria and Albert Museum. Si ispira invece a modelli antichi, e in particolare ellenistici, il «Gladiatore morente», terracotta che rappresenta un modello riscoperto per una delle più celebri sculture realizzate dall’artista francese del XVIII secolo Pierre Julien, oggi custodita al Louvre (180-250mila sterline).

Fra i ritrovamenti più interessanti c’è anche un busto realizzato dall’artista milanese Giuseppe Franchi nel 1797, considerato dagli studiosi la prima scultura sopravvissuta raffigurante Napoleone Bonaparte, riapparsa sul mercato dopo duecento anni di oblio (la valutazione è di 120-180mila sterline).

Napoleone viene qui raffigurato secondo le peculiarità della ritrattistica della Roma Repubblicana, a rimarcare i toni celebrativi per quello che all’epoca era il comandante vittorioso dell’esercito francese in Italia. Bonaparte commissionò l’opera durante una cena a Palazzo Serbelloni che, per una curiosa coincidenza, è oggi l’edificio in cui si trova la sede milanese di Sotheby’s.

Il 6 luglio è invece la volta dei Dipinti antichi, che vedono primeggiare la pittura olandese e fiamminga e in particolare una scena di battaglia navale di intensa coralità dipinta da Willem Van de Velde il Giovane, ritenuto il più abile pittore di marine del XVII secolo (4-6 milioni di sterline). L’opera raffigura la cattura olandese di una nave ammiraglia inglese durante la battaglia dei quattro giorni, avvenuta nel 1666 e contiene un’autocitazione dell’autore stesso, che si raffigura all’interno della piccola imbarcazione con la quale era solito seguire le operazioni di guerra per tracciare i primi schizzi dell’evento dal vivo.

Il dipinto è stato esposto in prestito per dieci anni al Rijksmuseum di Amsterdam e la sua vendita, proposta da una fondazione benefica olandese, è finalizzata a raccogliere fondi per l’acquisto di un prezioso e raro violino Stradivari «Mlynarski» che verrà suonato dalla musicista Simone Lasma.

In catalogo sono presenti anche Pieter Brueghel il Giovane, con una rara scena di sua invenzione che ritrae i contadini di un villaggio in festa, apparsa per l’ultima volta in asta nel 1983 (1-1,5 milioni di sterline) e Adam Van Breen con l’olio su tavola «Figure che pattinano su un fiume ghiacciato e un castello sullo sfondo» (400-600mila sterline) che oltre a esprimere il culmine dell’estro creativo del pittore nel ritrarre i dettagli di un’umanità varia e festosa, rappresenta un lavoro inedito per il mercato, rimasto in Inghilterra dalla fine del XVIII secolo come parte di due sole collezioni private.

Lo stesso giorno è battuto anche un incanto di opere su carta in un percorso lungo cinque secoli, dal XVI al XX secolo. Una rara testimonianza della genesi de «L’ultima Cena» di Leonardo è offerta dalla presenza di due studi a gesso dello stesso soggetto, eseguiti da Giovanni Antonio Boltraffio, uno dei più stretti allievi di Leonardo. Le due opere, valutate 80-120mila sterline ciascuna, raffigurano a grandezza naturale la testa degli apostoli san Giovanni Evangelista e san Giacomo il Minore e consentono di avvicinarsi all’aspetto originale dell’opera leonardesca, condizionata fin da subito da un importante deterioramento.

Da segnalare, fra gli altri lavori in asta, un Capriccio di Canaletto dall’elaborata impostazione prospettica e architettonica (150-200mila sterline) e un acquarello di «Ponte Suza ad Aosta» (50-80mila sterline) di William Turner, frutto dell’ispirazione prodotta da un suo viaggio nella Vallée.

«Testa di san Giovanni Battista con profilo di san Pietro sulla sinistra» attribuito a Giovanni Antonio Boltraffio da Leonardo Da Vinci Stima 80-120 mila sterline Cortesia di Sotheby’s

«Busto di Napoleone» (1797) di Giuseppe Franchi Stima 120-180 mila sterline

Elena Correggia, 04 luglio 2022 | © Riproduzione riservata

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