Nata a Manchester nel 1959, per oltre tre decenni la pittrice Claudette Johnson ha realizzato grandi ritratti di donne e uomini neri: opere imponenti ma dotate di delicata intimità. Si tratta perlopiù di effigi di amici, familiari e dell’artista stessa.
Dal 29 settembre al 14 gennaio 2024, la Courtauld Gallery dedica a Johnson la sua prima personale in un’istituzione londinese, parte di un progetto di ricerca sulla «Black and Diasporic British Art» avviato da Dorothy Price, docente di Modern and Contemporary Art and Critical Race Art History.
In mostra opere che ripercorrono la sua carriera, dagli esordi alla fine degli anni ’70 come cofondatrice ed esponente del Blk Art Group alla sua produzione più recente. Variegate le tecniche impiegate: da monocromi in pastelli scuri ai grandi lavori a gouache e ad acquarello dai colori vivaci; gli sguardi penetranti e le pose teatrali dei soggetti ritratti seducono lo spettatore, come in «And I Have My Own Business In This Skin» (1982), uno dei suoi lavori più celebri, in cui una donna di colore nuda, dalle reminiscenze picassiane, ci sorride dalla tela.
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