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Chiude la Ditta Guenzati?

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Redazione GDA

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Dai nostri inviati speciali, i lettori

Gigi Ragno

La Ditta Guenzati nacque nel 1768 per iniziativa di Giuseppe Guenzati. In seguito gestita dal figlio Agostino e poi dal nipote Giuseppe, venne successivamente ceduta ai collaboratori più meritevoli, Giovan Battista Tomegno, detto Giobatta, e Luigi Meda, fino a giungere ai Ragno di cui io sono, con mio padre, l’attuale rappresentante.

Dagli anni Sessanta il nostro negozio, situato in via dei Mercanti angolo piazza Cordusio, è specializzato in stoffe scozzesi e offre un’amplissima gamma di accessori per l’abbigliamento di produzione prettamente anglosassone. Le nostre tre vetrine ricche di colori sgargianti spiccano nel grigiore dell’edificio che le ospita e catturano l’attenzione dei passanti.

Tanti sono gli aneddoti che vorrei raccontarvi su questo luogo: della profonda amicizia del fondatore con san Giovanni Bosco, oppure della nobiltà milanese che qui era solita acquistare le stoffe più pregiate, o ancora delle tacche lasciate sul bancone dai soldati alleati che lo avevano requisito durante la liberazione e che non erano in grado di misurare le stoffe in metri bensì in iarde….

Purtroppo, tra non molto tutto ciò potrebbe cadere nell’oblio. A luglio dell’anno scorso infatti abbiamo ricevuto dalle Assicurazioni Generali, proprietarie del negozio, una raccomandata con disdetta del contratto, col sollecito di liberarne i locali entro la fine del settembre prossimo.

Più volte abbiamo cercato di contattare questi referenti, anche tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, ma senza riuscire a ottenere una risposta e una possibilità di confronto.

Tra il 2002 e il 2006 la Ditta Guenzati ha ottenuto numerosi riconoscimenti ufficiali, tra cui la targa di negozio storico di Milano; non oso neanche pensare che, per mancanza di comunicazione e per un’incomprensibile ostinazione, finisca qui, dopo 248 anni di appassionata attività, l’infaticabile lavoro svolto (non solo da me e da mio padre) per rendere più bella questa città.

Redazione GDA, 06 febbraio 2016 | © Riproduzione riservata

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