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Federico Florian
Leggi i suoi articoliUn anno dopo l’uscita di Capolavori rubati, Luca Nannipieri, noto come propugnatore della provocatoria vendita del Colosseo, torna con un nuovo libro. A cosa serve la storia dell’arte è una riflessione sul rapporto tra patrimonio e storia dell’arte, comunità e valorizzazione, bellezza e cura quotidiana. Un libro di militanza culturale, che esplora i perché di un istinto (e dovere) fondamentale: la necessità e il desiderio di preservare la bellezza del passato, di conservarla e valorizzarla per mantenerla sempre viva e presente.
E lo fa a partire dall’attacco a una specifica categoria di storico dell’arte, il«contemplativo», i cui scritti eruditi restano avvolti dalle polveri di un accademismo inerte, incompatibile con l’azione. «Il critico d’arte, lo storico dell’arte, deve agire, condizionare, indirizzare, modellare, germinare, fondare. Deve essere un fondatore di luoghi, di spazi, che prima non c’erano»: luoghi, quali musei, spazi espositivi, biblioteche e siti archeologici, necessari secondo Nannipieri per proteggere il patrimonio locale, per riconsegnarlo alla comunità.
E aggiunge: «Senza fondare luoghi il critico è come la buccia di un frutto. La buccia la butti nel sacchetto, il critico lo butti in quel particolare contenitore sociale di rifiuti che è l’indifferenza. Ti è indifferente». L’autore prosegue castigando i critici distratti e quelli complici di mercanti corrotti rivelando l’importanza della comunità e degli attori invisibili in quel costante processo di cura del patrimonio locale, di quelle bellezze minori trascurate eppure tanto indispensabili.
Nannipieri scrive con uno stile vivace e pervaso da un forte spirito anticlassista (abbasso i titoli, i professori, gli intellettuali; viva il cittadino comune, capace di amministrare meglio di qualunque burocrate o soprintendente la pieve o l’archivio locale per via del suo attaccamento ai luoghi e alle cose). «Io voglio vedere la chiesa del mio paese aperta a chiunque abbia desiderio di oltrepassarne la soglia ed entrarvi», sottolinea. «Voglio vederla consumata, sì, consumata da quella vita sana che è il nostro viverci, il nostro esserci». È a questo che dovrebbe servire la storia dell’arte?
A cosa serve la storia dell’arte, di Luca Nannipieri, 217 pp., Skira, Milano 2020, € 19

Luca Nannipieri
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