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Bufale d’acqua

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Dario del Bufalo

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I ritrovamenti archeologici nel Mediterraneo sono sempre stati frequenti e fantastici. Come il Poseidon di Capo Artemision (oggi esposto al Museo Nazionale di Atene), bronzo classico rinvenuto nel Mar Egeo nel 1926.
In Italia non siamo mai stati da meno e, qualche decennio dopo, nel 1961, al largo di Fano un peschereccio tirò su con le reti un bellissimo giovane atleta in bronzo di scuola lisippea. Si dice che fu la mediazione di un prete che permise a J. Paul Getty senior di acquistarlo e clandestinamente il bronzo fu trasferito in America, dove si trova tutt’ora nel Getty Museum a Malibu. Come dimenticare poi l’estate del 1972, quando a Riace, il turista romano Stefano Mariottini individuò sotto dieci metri di mare calabrese due grandi statue bronzee nella sabbia… La notizia fece il giro del mondo in poche ore. Questi due imperdibili capolavori oggi sono mal esposti e poco visitati nel poco accessibile Museo di Reggio Calabria. Forse l’ultimo sorprendente ritrovamento acquatico casuale di un bronzo classico è quello del Satiro danzante di Mazara del Vallo, ripescato nel 1998 a largo delle coste siciliane dal peschereccio «Capitan Ciccio».
Tutte queste sono state storie avvincenti e che hanno destato meraviglia mediatica nel mondo intero, certo, ma da qualche tempo le cronache nazionali raccontano di capolavori in bronzo ripescati misteriosamente per caso nelle acque territoriali, come i due esempi che qui riportiamo. Nell’agosto del 2012 a Capo Bruzzano, in Calabria, viene trovata sott’acqua una lastra in bronzo con una protome leonina a rilievo (piuttosto bruttina e troppo consumata): subito parte il totodatazione da parte della soprintendenza e i comitati locali insorgono perché «il capolavoro non lasci la nostra città!», quando dovrà subire i test o il restauro..

L’ultima trouvaille, lo scorso 26 gennaio: un sub amatoriale pugliese rinviene nei bassi fondali di Capo San Vito a Taranto una statuetta bronzea di Afrodite alta 64 cm (a mio giudizio bruttissima e falsissima).
Non vorrei pensar male, ma queste non saranno Bufale acquatiche, architettate per chiedere allo Stato il premio di rinvenimento, che potrebbe arrivare fino al 25% del valore del bene ritrovato? Anche se difficile da ottenere, questo riconoscimento (che all’estero funziona molto meglio e rispetta in pieno il diritto al pagamento dell’intero valore stimato del bene rinvenuto e denunciato) in Italia è stato poco e mal applicato. Per i Bronzi di Riace, il povero Mariottini ricevette una «piccola mancia» dallo Stato Italiano. Mentre è andata meglio al comandante di «Capitan Ciccio», che per il Satiro, dopo anni di contenzioso col Ministero, sembra abbia ricevuto qualche centinaio di migliaia di euro (sempre troppo poco). Cari burloni calabresi e pugliesi la vostra Bufala archeologica questa volta non riuscirà, i vostri bronzi sono farlocchi e fanno troppo schifo!

Dario del Bufalo, 12 marzo 2017 | © Riproduzione riservata

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