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Brividi di paura e di piacere a Montmartre

Chiara Pasetti

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Strano, affascinante, coltissimo libro Montmartre du plaisir et du crime, quanto singolare e difficilmente classificabile era il suo autore. Louis Chevalier è stato uno dei più grandi demografi e storici di Parigi, docente al Collège de France, autore di molti saggi tra cui il celebre Classes labourieuses et classes dangereuses à Paris pendant la première moitié du XIXe siècle del 1958.

Lo spirito di Chevalier si ritrova pienamente rappresentato in questo testo del 1980, ripubblicato ora con una sezione iconografica in parte inedita e dedicato alla storia e alla vita di Montmartre dalla prima metà dell’Ottocento fino al primo decennio del Novecento. Al di sotto degli apparati accademici e dell’erudizione con cui l’autore presenta la sua opera, egli dipana, con una scrittura leggera e travolgente, una sorta di «féerie», un lungo poema che dalla citazione alla digressione, dal riferimento letterario a quello pittorico, dal ricordo personale alla bibliografia recente, accompagna il lettore nei luoghi «del piacere e del crimine» della Collina Sacra, dove si incontrano personaggi noti e meno noti, favolosi e grotteschi, malinconici e poetici.

Partendo dalla letteratura, soprattutto dalla Comédie humaine di Balzac, dai romanzi di Hugo, dai Misteri di Parigi di Sue e dall’Assommoir di Zola, Chevalier va a scovare i garzoni dei macellai, i bambini abbandonati, gli artisti, insieme alla Bella Otero, a Liane de Pougy, alle cortigiane, alle «chanteuses des rues».

Fa capolino Salis nel suo Chat Noir, Bruant al Mirliton, Toulouse-Lautrec al Moulin Rouge, Degas al Cirque Fernando, e Nana, l’eroina zoliana dei «miasmi» e dei «desideri maschili». «Paesaggio d’ombra, di miseria, di vendetta e di paura» quello del crimine e della morte, nei pressi de La Chapelle, scintillante e folle quello del piacere di Place Blanche, del boulevard de Rochechouart e di rue de Clichy, dell’Élysée-Montmartre. Profumi, atmosfere, suggestioni e contrasti di posti che Chevalier conosce e ama forse come nessun altro parigino, di cui ha fatto esperienza a partire dalla sua prima adolescenza. 

L’autore si è reso conto solo dopo tanti anni di studio che non era necessario consultare i propri appunti per riuscire a raccontare; aveva invece bisogno di silenzio per sentire davvero quanto Montmartre fosse «rumoroso, gioioso, leggero e, più di qualsiasi altra cosa, femminile». Ed è così che ci consegna un magnifico «delirio di sensazioni».

Montmartre du plaisir et du crime
di Louis Chevalier
prefazione di Eric Hazan
ill., 462 pp.
La Fabrique editrice, Parigi 2016
€ 22,00

Chiara Pasetti, 19 ottobre 2016 | © Riproduzione riservata

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