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Redazione GdA
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Daniele Benati, ordinario di Storia dell’Arte moderna all’Università di Bologna, ha chiesto 100mila euro di risarcimento a Vittorio Sgarbi quando, il primo luglio al termine dell’udienza preliminare, il giudice di Bologna Petragnani Gelosi ha rinviato a giudizio il critico d’arte ferrarese a seguito delle querele per diffamazione presentate dal professore bolognese nel dicembre 2014 e nell’aprile 2015.
Benati, assistito dagli avvocati Giulio Volpe e Gino Bottiglioni e al tempo presidente della sezione bolognese di Italia Nostra, nonché firmatario con più 200 altri storici dell’arte italiani e stranieri di un appello al ministro Dario Franceschini contro alcuni spostamenti di dipinti dai musei bolognesi per la mostra «Da Cimabue a Morandi» di Palazzo Fava, aveva avuto una serie di alterchi con Sgarbi.
«Benati, spiegano i legali in una nota, era stato fatto oggetto da parte di Sgarbi di pesanti offese gravemente lesive della sua professionalità, reiterate a mezzo dei canali di stampa, televisivi e multimediali. A seguito delle avventate affermazioni di Sgarbi, il prof. Benati era stato fatto oggetto di un’indagine per concorso in illecita esportazione di opere d’arte, che l’11 maggio scorso il giudice Gamberini ha ritenuto del tutto infondata e quindi archiviato su richiesta del pubblico ministero.
A ristoro dei danni morali e professionali subiti, Benati, che nel frattempo si era autosospeso dalla presidenza di Italia Nostra, si è costituito parte civile e ha richiesto a Sgarbi un congruo risarcimento». Il Giudice ha fissato la prossima udienza per il 10 maggio 2017.
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