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Bacco torna a casa

Restituito dalla galleria Caretto & Occhinegro alla Max and Iris Stern Foundation un dipinto di Jan Fransz Verzijl

David D'Arcy

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L’8 febbraio l’Fbi ha restituito il dipinto «Giovane Bacco» del pittore caravaggesco Jan Fransz Verzijl ai rappresentanti della Max and Iris Stern Foundation di Montreal, nel corso di una cerimonia tenutasi al Museum of Jewish Heritage di New York.

Stern era un mercante d’arte ebreo tedesco che era stato obbligato dal regime nazista a chiudere la sua galleria di Düsseldorf e a vendere lo stock.

L’Fbi aveva scoperto il dipinto alla fiera Spring Masters nel maggio del 2015, quando era stato messo in vendita per 60mila dollari dalla Galería Soraya Cartategui di Madrid.

La galleria spagnola aveva in vendita l’opera in partnership con la Galleria Caretto & Occhinegro di Torino, che citava la proprietà di Stern nelle note di provenienza sul suo sito web (quando si trovava nello stock di Stern e quando Sotheby’s lo vendette nel 1987, il quadro era attribuito a un altro pittore del Secolo d’oro olandese, Salomon de Bray). Informata della rivendicazione, la galleria italiana ha volontariamente rinunciato alla proprietà del dipinto in modo da consentirne la restituzione.

«Nel momento in cui siamo venuti a sapere che questo quadro era legato alla figura del mercante Stern, ci siamo messi d’accordo con l’Fbi e abbiamo scelto di fare questa donazione volontaria, il miglior modo possibile per risolevere una questione di questo tipo», ci ha detto Massimiliano Caretto, della galleria omonima.

Stern, un importante mercante d’arte che rilevò la galleria paterna di Düsseldorf, venne estromesso dalla Camera delle Belle Arti del Reich nel 1935 e obbligato a vendere le opere presenti nella sua galleria e nella sua collezione privata.

Circa metà delle 400 opere vennero vendute nel 1937 dalla casa d’aste Lempertz a Colonia. Altre, tra cui «Giovane Bacco», furono vendute separatamente, e il loro status di opere saccheggiate messo in dubbio. 

«L’importanza di questo dipinto è, nel lungo termine, strategica; non si tratta solo della restituzione dell’ennesimo dipinto», spiega Willi Korte, che ha seguito il caso del Bacco per la Stern Foundation.

Quando l’Fbi sequestrò l’opera, la classificò come proprietà rubata importata negli Stati Uniti. «Ora, prosegue Korte, disponiamo di solide basi per affermare che anche gli altri dipinti sono opere d’arte rubate».

La proprietà Stern ora sostiene la fondazione, che ha operato attivamente per individuare le opere d’arte mancanti, così come le Università Concordia e McGill di Montreal e l’Università Ebraica di Gerusalemme.

David D'Arcy, 08 marzo 2017 | © Riproduzione riservata

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