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Simone Menegoi. © Marco Orea Malià

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Simone Menegoi. © Marco Orea Malià

Arte senza Fiera in un cantiere online

Il direttore Menegoi: «La scelta di cancellare l’edizione 2021 è stata inevitabile. Un sito per preparare il grande ritorno nel 2022»

Franco Fanelli, Valeria Tassinari

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Anche l’italiana per eccellenza, ArteFiera di Bologna, si è dovuta arrendere al Covid-19. Restituite le quote di iscrizione versate dagli espositori e tutto cancellato per l’evento in programma per fine gennaio 2021, si ripartirà ma solo dopo il giro di boa dell’era Covid. Per questa stagione, dunque, Bologna ha temporaneamente perso uno degli appuntamenti di maggiore indotto, nonostante l’impegno di Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo che, alla guida del programma collaterale Art City, garantisce di mantenere vivo l’appuntamento invernale con l’arte negli spazi cittadini, il vuoto si sentirà.

Questo nonostante la spietata concorrenza subita sino da miart, che più ancora di Artissima aveva messo alle corde una fiera aperta al moderno al contemporaneo, e lo ha fatto in una fase di transizione in cui quest’ultimo settore ha sempre più cercato una propria specificità e un palcoscenico più competitivo.

Non a caso miart è decollata nel decennio in cui Milano è tornata a essere la città leader in Italia per lo sviluppo economico ed edilizio: la cornice perfetta per un circuito di gallerie che annovera nomi autorevoli anche in chiave internazionale. Le quali, sotto l’ormai lontana direzione di Silvia Evangelisti, avevano sostenuto ArteFiera, salvo poi «mollarla» per la rampante miart di Vincenzo De Bellis.

Ma ArteFiera è una fiera assai amata dal pubblico; ed è ancora un punto di riferimento per le gallerie dell’Associazione Nazionale di categoria. Con la direzione di Simone Menegoi sta recuperando energia e prestigio. Nominato nel 2018, il nuovo direttore sta dimostrando di avere la visione giusta per poterla rilanciare. Tutto soltanto rinviato al 2022, con le nuove date del 21-23 gennaio.

«La scelta di cancellare l’edizione 2021 di ArteFiera è stata dolorosa, ma inevitabile. Per rispetto agli espositori, e per i tempi tecnici che una fiera detta, una decisione doveva essere presa immediatamente, spiega Menegoi. Vista la situazione, e non parlo solo degli ultimi decreti ministeriali, ma anche del clima psicologico che hanno determinato, la decisione non poteva essere che questa».

Assodato che una fiera a fine gennaio era fuori discussione, si sarebbe potuta tentare la carta della proroga, e cercare altre date nel 2021, «ma l’ipotesi, attentamente vagliata, è stata scartata, per più di una ragione, continua il direttore. Ne nomino solo una, la principale: tenere ArteFiera in date diverse da quelle consuete avrebbe avuto come conseguenza probabile quella di adottare le nuove date in via definitiva, rinunciando al tradizionale slot di fine gennaio. E abbiamo ritenuto concordemente che la collocazione di Arte Fiera a fine gennaio fosse strategica (si tratta del primo appuntamento fieristico in Italia dopo le feste di fine anno), caratterizzante e imprescindibile».

Anche la conversione online è stata parzialmente esclusa, almeno nella formula tradizionale: «Nei giorni in cui avrebbe dovuto svolgersi ArteFiera, conferma Menegoi, il nostro sito web si animerà di una serie di iniziative speciali, disponibili solo in quei giorni. Non aspettatevi una fiera online, o delle viewing room, però: le nostre iniziative avranno un taglio culturale. Offriranno occasioni di approfondimento sull’arte, rilanceranno il dialogo fra la fiera e le istituzioni pubbliche della città, coinvolgeranno artisti e curatori. Saranno, insomma, l’apertura ufficiale del cantiere da cui uscirà l’edizione del 2022. Siete tutti invitati».
 

Simone Menegoi. © Marco Orea Malià

Franco Fanelli, Valeria Tassinari, 07 gennaio 2021 | © Riproduzione riservata

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