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Federico Castelli Gattinara
Leggi i suoi articoliRoma. Mentre all’Institute of Contemporary Art di Boston si è appena chiusa una importante antologica, la prima in 40 anni, dedicata alla scultura in Fiber Art dal 1960 a oggi, il 23 gennaio il Museo nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari rilancia con «Off Loom II. Fiber Art-arte fuori dal telaio», a cura di Bianca Cimiotta Lami, Mariastella Margozzi, Maura Picciau, Lydia Predominato, seconda edizione a distanza di quindici anni che offre una panoramica esaustiva e sorprendente della migliore produzione italiana di questa forma d’arte.
Lana, seta, cotone, filati sintetici, e poi carta, paglia, spago, fibre metalliche e plastiche, lana di vetro, fino ad arrivare alle più immateriali fibre ottiche, questi i materiali usati, dove si fondono e miscelano tecniche e tradizioni secolari con forme, ricerche e sintassi totalmente d’avanguardia.
È un moltiplicarsi di progetti, invenzioni, colori, textures. Impossibile, tra l’altro, non ricordare la grande Maria Lai, pure presente in mostra, a cui è stato dedicato l’anno scorso l'omaggio «Ricucire il mondo», in tre sedi della nativa Sardegna (Cagliari, Nuoro e Ulassai). «L’emancipazione dall’artigianato e l’affermazione delle singole personalità artistiche, scrive Mariastella Margozzi nel bel volume che illustra la mostra, curato dalla direttrice del museo ospite Maura Picciau (Corraini Edizioni), ne ha permesso l’entrata nel variegato contesto dell’arte contemporanea, la ricerca sperimentale delle tecniche ne ha favorito lo sviluppo e l’originalità».
L’appuntamento raccoglie 34 artisti tra i più rappresentativi della scena nazionale, dai pionieri come Maria Lai ed Ettore Consolazione fino ai rappresentanti più giovani e creativi, ognuno presente con un’opera di piccolo e una di grande o grandissimo formato. Sarà una tappa fondamentale per la costituzione di un Biennale dedicata, che ha scelto Roma come polo di riferimento italiano e internazionale. Aperta fino al 12 aprile.

Un'opera di Maria Lai

Ettore Consolazione, «La città»

Mimmo Totaro, «Melpomene»

Maria Lai, «C'era una volta un dio»

Franca Sonnino, «Pagine sospese»

Federica Luzzi, «Red Shell 2»

Roberto Mannino, «Graphite-sui»

Paola Besana, «Albero ai ferri»

Teodolinda Caorlin, «Ira»

Vito Capone, «Letto»
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