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Acquisita lo scorso anno da un’istituzione solida come Veronafiere, ArtVerona|Art Project Fair imprime una forte accelerazione al suo percorso, già premiato lo scorso anno con un incremento del 21% di espositori e del 30% di collezionisti, e si presenta all’undicesima edizione, in calendario dal 16 al 19 ottobre nei Padiglioni 11 e 12 di Veronafiere, con conferme e novità. Come dichiara Guidalberto di Canossa, vicepresidente di Veronafiere, «l’impegno per l’edizione 2015 va nello sviluppo dell’incoming, in un investimento ancora maggiore nel Vip Programme e in un piano di comunicazione più strutturato. E l’ingresso di nuovi brand come Bmw sono un’ulteriore dimostrazione dell’accreditamento della manifestazione».
Main partner della manifestazione è nuovamente Fondazione Domus per l’arte moderna e contemporanea (di Fondazione Cariverona) guidata da Luca Massimo Barbero, che destinerà per il secondo anno 100 mila euro al Fondo Acquisizioni per le collezioni cittadine (15 le opere acquistate nel 2014), con una speciale attenzione ai giovani artisti. Sarà rinnovata e rinforzata anche la collaborazione con Angamc, l’Associazione Nazionale Gallerie d’arte moderna e contemporanea. Nel Comitato d’indirizzo sono intanto entrati Patrizia Moroso e Salvatore Mirabile, accanto a Giorgio Fasol, Michele Furlanetto, Cristiano Seganfreddo e Massimo Simonetti e riconfermata la direzione ad Andrea Bruciati. Rinforzato anche il rapporto con le istituzioni: direttori di musei e istituzioni italiani sono stati coinvolti nell’iniziativa denominata «Level 0», per individuare in fiera un artista da presentare nei loro spazi. Gli stand ospiteranno poi artisti italiani per l’iniziativa «atupertu» (incontri artisti-pubblico), mentre la sezione «Focus XX» avrà quest’anno Fausto Melotti come protagonista, per la cura di Bruciati. Ad Adriana Polveroni, direttore di Exibart, è stato affidato il programma di incontri e conferenze, dedicato ai «Migranti dell’arte», cioè ai curatori italiani che hanno raggiunto all’estero posizioni di vertice.
Sarà arricchita da ingressi di valore la sezione «Raw Zone», dedicata al mercato emergente, mentre sul piano delle mostre collaterali sono previste «Some Velvet Drawings» curata da Eva Comuzzi (50 gli artisti presenti); «i6», curata da Cristiano Seganfreddo sulle realtà italiane no profit del contemporaneo (ospiti gratuiti in fiera 16 tra associazioni e collettivi); «Icona», decima edizione del concorso che attraverso una commissione presieduta da Gianfranco Maraniello, direttore del Mart, individuerà l’opera più rappresentativa dell’edizione 2015, che diventerà l’immagine-guida per la successiva edizione ed entrerà in deposito al museo, e «Display», che da quest’anno premierà due espositori per il miglior allestimento.
Intanto si rinforza il rapporto con Fondazione Arena di Verona (con Arena Museo Opera-Amo), Museo di Castelvecchio, Biblioteca Civica (Protomoteca) e Museo Lapidario Maffeiano che ospiteranno importanti mostre (tutte dedicate a Emilio Salgari, scrittore nato a Verona, capace di prefigurare «mondi possibili») grazie alla collaborazione sempre più stretta con Comune di Verona, la locale Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio, Università degli Studi di Verona, Accademia di Belle Arti, con il Patrocinio di Regione Veneto, Provincia e Comune di Verona. Novità assoluta è il Fondo Privato Acquisizioni per l’arte italiana, un piano quinquennale che coinvolge un gruppo di collezionisti e imprenditori che verseranno quote annuali in una società amministrata per acquisire opere di artisti italiani da depositare in musei italiani (dal MaXXI al Mart, a Castel Sant’Elmo, ad altri di pari livello), scelte da un comitato scientifico coordinato da Giorgio Fasol con un direttore di museo italiano e un curatore di museo internazionale. A questo si affianca il crowfunding per Art Round (con Celeste Network e Università di Verona) per progetti d’artista destinati agli spazi universitari; Beyond Art Pavillion (con DeRev), progetto di arredo urbano della designer messicana Claudia Suarezahedo, e King Kong, un progetto teso a «una diversa idea di monumento e di installazione, intesi come opere aperte».
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