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Redazione GDA
Leggi i suoi articoliL’ampia collezione della Fondation pour l’art, la culture et l’histoire, fondata nel 1980 da Bruno Stefanini, è in mostra alla Fondation Pierre Gianadda fino al 14 giugno. Il collezionista e mecenate, oggi 90nne (nato a Winterthur nel 1924 da padre bergamasco), ha raccolto nell’ultimo mezzo secolo più di 8mila opere, per lo più di artisti svizzeri dal XVIII secolo all’epoca moderna, e oggetti di valore e storici, d’arte decorativa e libri rari. Come nella fiaba di «Alì Babà e i quaranta ladroni», la mostra «Apriti Sesamo!», realizzata in collaborazione con il Musée des Beaux-Arts di Berna, apre le porte di un immenso tesoro, proponendo una selezione di circa 150 opere dell’eclettica collezione, riflesso dei gusti di un uomo che, nelle sue acquisizioni, si è fatto guidare essenzialmente dall’emozione (dipinti di genere, paesaggi, nature morte, nudi, ritratti e autoritratti). Tra gli artisti esposti, Cuno, François Bocion, Augusto e Giovanni Giacometti, Jean-Etienne Liotard ed Edouard Vallet. Di Giovanni Segantini sono visibili un «Nudo femminile» (1884-86) e i tre schizzi a carboncino «La Vita», «La Natura» e «La Morte»; di Félix Vallotton è esposta la «Baigneuse au rocher», mentre di Ferdinand Hodler ci sono i celebri «Heures sacrées» e «Las de vivre».
Redazione GDA, 08 gennaio 2015 | © Riproduzione riservata
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