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Federico Castelli Gattinara
Leggi i suoi articoliIn un tandem virtuoso, dettato dal Giubileo straordinario di papa Francesco, alla mostra sulla misericordia ai Musei Capitolini si affianca un inedito «Dialogo sulla Misericordia dal Seicento all’Ottocento» al Complesso Monumentale di San Salvatore in Lauro, aperta fino 25 settembre a cura di Sergei Androsov, direttore del Dipartimento di arte figurativa europea del Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, che presta la metà delle 22 opere esposte, e Paolo Serafini, docente all’Università La Sapienza di Roma ed esperto di pittura italiana dell’Ottocento (catalogo Il Cigno GG Edizioni).
Non è la prima volta che la Fondazione del Pio Sodalizio dei Piceni collabora con il museo di San Pietroburgo, portando a Roma importanti opere. In questo caso il dialogo è tra dipinti di provenienza russa a confronto con altri provenienti da collezioni private italiane, dal Seicento europeo al grande Ottocento nostrano, in una continuità ritessuta attraverso i risvolti sia religiosi e mistici sia storico-sociali legati al tema della Misericordia.
Tra i capolavori in mostra, la piccola «Deposizione» su tavola di Rubens del 1611 ca, il «Martirio di santo Stefano» di Pietro da Cortona di circa mezzo secolo più tardi e la grande tarda «Annunciazione» settecentesca di Anton Raphael Mengs, tutti e tre in arrivo dall’Ermitage. E ancora l’«Incredulità di san Tommaso» di Van Dyck e vari capolavori ottocenteschi italiani come il «Cristo tentato» (1885 ca) di Domenico Morelli, mai più visto dalla IV Biennale di Venezia del 1901, anno della morte dell’artista, le «Due madri» di Luigi Nono, mai più esposto dal 1886, e i «Musici saltimbanchi» di Antonio Mancini.
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