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Achille Bonito Oliva: «Rifondiamo il calendario dell'arte»

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Achille Bonito Oliva

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Alla fine del secondo millennio, alla fine del ventesimo secolo e all’inizio del ventunesimo secolo, possiamo rifondare il calendario dell’arte, il tempo maturo di una creatività, che sceglie di scavalcare il futuro e cavalcare il presente.

Tempo di solidarietà è questo, tra artisti e corpo sociale, tempo anche di emergenze che toccano la vita del nostro pianeta. L’arte non serve a risolvere problemi ma a produrre domande, moti di coscienza sui molti nodi del nostro pianeta.

Da qui la natura ecologica della creazione artistica, il bisogno etico pure dell’ultima generazione di rappresentare un segno di resistenza morale, una costruttiva volontà del vivere nei confronti della deriva sociale e politica e di un caos che sembra irreversibile.

Ecco il calendario dell’arte che scandisce un tempo migliore con la ritmata opulenza di immagini che incontrano problematicamente la realtà e la spingono verso soluzioni di nuova bellezza, tesa verso la coesistenza delle differenze anche linguistiche.

Achille Bonito Oliva, 13 settembre 2020 | © Riproduzione riservata

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