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Anna Saba Didonato
Leggi i suoi articoliMilano. Se n'è andata Antonietta Gallone, elegante donna di scienza milanese. Laureata in Fisica con il professor Piero Caldirola, a partire dagli anni ’70 iniziò ad applicare le proprie competenze allo studio delle opere d’arte su richiesta di Stella Matalon, allora direttrice della Pinacoteca di Brera.
La sua è stata una vita dedicata al «volto nascosto delle opere d'arte», come recita il titolo di una mostra tenutasi nel 2010 presso la biblioteca dell’Accademia di Brera (realizzata con il contributo del Centro per la Conservazione e Valorizzazione dei Beni Culturali del Politecnico di Milano) volta a illustrare i prolifici esiti della sua ricerca. Ricerca condotta con incessante entusiasmo e immutata passione negli spazi del suo piccolo studio presso il Dipartimento di Fisica (http://www.fisi.polimi.it/) del Politecnico di Milano (http://www.polimi.it/).
Innumerevoli le indagini svolte per conto di importanti istituzioni quali le Soprintendenze di Milano, Torino, Venezia, Udine, la Pinacoteca di Brera, il Museo Poldi Pezzoli, l’Accademia Carrara di Bergamo e la Galleria Sabauda di Torino.
Tra i grandi restauri cui ha contribuito con le sue indagini quello ventennale del Cenacolo Vinciano, che l’ha vista lavorare accanto a Pinin Brambilla Barcilon, e della Cappella degli Scrovegni. Si è occupata, inoltre, dell’«Adorazione del Bambino» e della «Madonna delle torri» del Bramantino; il “Polittico dell’Incoronazione della Vergine” di Andrea di Bartolo; la «Madonna Greca» di Giovanni Bellini; la «Pala di san Bernardino» di Piero della Francesca; la «Predica di san Marco ad Alessandria d’Egitto» di Gentile e Giovanni Bellini; «Il ritrovamento del corpo di san Marco» del Tintoretto, e non solo.
Il suo lavoro consisteva in analisi non invasive basate sul prelievo di campioni di opere d’arte con la finalità di ottenere informazioni circa i materiali e le tecniche adottate da ciascun artista e comprendere lo stato di conservazione del manufatto. Analisi che a volte hanno anche consentito di ricostruire l’evoluzione della tecnica adottata da una determinata personalità artistica o di inquadrare cronologicamente un’opera.
Dagli inizi degli anni Ottanta, la Gallone ha avuto modo poi di collaborare con Giovanni Bottiroli (Istituto di Genetica Molecolare, Cnr Pavia) mettendo a punto una metodologia micro spettro-fluorimetrica in UV non distruttiva, utile per l’identificazione dei leganti organici presenti nella pellicola pittorica.
I numerosi studi da lei effettuati nel corso della sua attività professionale sono confluiti nell'Archivio a lei dedicato, istituito nel 2010 e con sede presso il Dipartimento di Fisica, consultabile online all'indirizzo http://www.archiviogallone.fisi.polimi.it/.
I funerali si terranno domani mattina, alle ore 9, presso la chiesa di San Francesco in via Manzoni.

Indagini sul Cenacolo

Antonietta Gallone
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