I nuovi ambiziosi musei annunciati da Abu Dhabi nel 2007 hanno ormai saltato così tante deadline da far venire il dubbio che potranno mai aprire

Il dibattito pubblico tenutosi in novembre durante la fiera Abu Dhabi Art con i tre direttori dei musei occidentali coinvolti nel progetto ha voluto tuttavia essere una dimostrazione di fiducia in loro da parte delle autorità. Il 18 novembre, Richard Armstrong, direttore del Guggenheim Museum, Neil MacGregor, direttore uscente del British Museum (consulente del Zayed National Museum), e Manuel Rabaté, chief executive di Agence France-Muséums (rappresentante di Jean-Luc Martinez, direttore del Louvre che non ha potuto essere presente in seguito agli attentati terroristici di Parigi), hanno parlato dei ruoli dei rispettivi musei.

L’evento (diretto dall’editor storico di «The Art Newspaper» Anna Somers Cocks) si è svolto durante un’edizione molto frequentata dalla fiera annuale, con presenza non solo di espatriati ma di abitanti degli Emirati di ambo i sessi e non soltanto di visitatori e residenti internazionali, come successe con la prima edizione della fiera nel 2007.

In prima fila sedeva Mohammed Khalifa Al Mubarak, l’uomo incaricato l’anno scorso dal sovrano de facto del Paese, il principe ereditario Mohammed Bin Zayed Al Nahyan, di ultimare i lavori di Saadiyat Island, tra cui anche i musei. Ora presidente della Abu Dhabi Tourism and Culture Authority (al posto dello sceicco, il sultano bin Tahnoon Al Nahyan), Al Mubarak è chief executive della più grande società immobiliare di Abu Dhabi, la Aldar Properties, con esperienze positive nell’ultimazione di numerosi progetti, tra cui il circuito di Formula 1 di Abu Dhabi. Anche se nessuno dei direttori ha parlato di una data di apertura precisa, di ritorno a Parigi il Louvre si è impegnato per la fine dell’anno, probabilmente a dicembre, mentre lo Zayed National Museum e il Guggenheim sono finalmente stati appaltati.