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Domenica 15 giugno a Palazzo Morando, nel cuore di Milano, il finissage della mostra «Un viaggio da fare. Paesaggi dell’arte in Friuli Venezia Giulia fra storia e contemporaneità» non sarà una semplice chiusura, ma un’esperienza immersiva, culturale e sinestetica. Alle ore 12 si apre un ricco programma che intreccia arte cinema e convivialità per rendere omaggio alla cultura mitteleuropea e al suo spirito di frontiera, tema della mostra.
Ad aprire il sipario è l’incontro con Massimiliano Finazzer Flory, regista e direttore artistico del docufilm «Nel tuo occhio», che sarà proiettato in anteprima a Gorizia il 24 luglio e dedicato al filosofo e poeta goriziano Carlo Michelstaedter (1887-1910) morto suicida a 23 anni, figura simbolica del pensiero novecentesco basato sulla ricerca della verità e dell’agire comune; suo un autoritratto in mostra. Massimiliano Finazzer Flory dialogherà con il musicologo e drammaturgo Quirino Principe analizzando in anteprima i contenuti del docufilm e riflettendo sull’idea di confine come spazio filosofico, esistenziale e culturale.
Ma i confini si superano anche a tavola, da sempre luogo di scambi, contaminazioni di gusti e idee, e diplomazia. Il cibo è veicolo di relazioni immerse in atmosfere di grande convivialità. E così alle 13 spazio per la convergenza tra arte e gusto con il Mitteleuro_Brunch, un momento conviviale ispirato ai sapori mitteleuropei: prodotti e piatti tipici accompagneranno i visitatori in un viaggio sensoriale per celebrare e scoprire tutte le sfumature di un’identità cosmopolita.
Alle 14 si prosegue con Finazzer Flory che guiderà il pubblico in una visita speciale alla mostra, dove il concetto di confine è esplorato nelle sue tante declinazioni da importanti opere di alcuni tra i più noti artisti legati al Friuli Venezia Giulia attivi nel XX secolo. Maestri della produzione artistica del Novecento di frontiera, punti di riferimento dell’arte moderna e contemporanea come Afro, Zoran Music, Tullio Crali, Marcello Mascherini, Giuseppe Zigaina, Lojze Spacal, Armando Pizzinato, Luigi Spazzapan, Leonor Fini, Miela Reina, Bogdan Grom.
Per partecipare al finissage l’ingresso libero, con prenotazione obbligatoria scrivendo a:
alessia.tartaglione@regione.fvg.it

Tullio Crali, Prima che si apra il paracadute

Luigi Spazzan, arazzeria Scassa, Asti
Nato insieme alle prime tribù di ominidi come margine per delimitare territori e proprietà, il concetto di confine si è evoluto nel tempo fino a diventare una dimensione politica culturale e sociale sede di conflitti, ma anche di scambi e contaminazioni. Situato tra le Alpi, il mare Adriatico e l’area balcanica, il Friuli Venezia Giulia è un crocevia tra l’Europa centrale, orientale e mediterranea. Un territorio florido attraversato da Alpi e pianure e lambito dal mare che ha visto susseguirsi dominazioni romane, germaniche, veneziane, asburgiche e jugoslave, ciascuna con lasciti nel tessuto sociale, culturale e linguistico. La stratificazione storica ha trasformato il Friuli Venezia Giulia in un mosaico identitario, culla di una comunità plurale e culturalmente ibrida. Un laboratorio di dialogo, contaminazione e trasformazione culturale che rappresenta la base per l’identità europea. Sono i concetti esplorati nella mostra «Un viaggio da fare. Paesaggi dell’arte in Friuli Venezia Giulia fra storia e contemporaneità», visitabile fino al 15 giugno a Palazzo Morando a Milano. Promossa Promossa dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia – Direzione centrale Cultura con PromoTurismoFVG, per la direzione artistica di Massimiliano Finazzer Flory, a cura di Lorenzo Michelli, con l’apporto organizzativo di Fondazione Pordenonelegge.it.
Il percorso espositivo raccoglie le opere di grandi maestri del ’900 legati a questo territorio, da Afro Basaldella a Zoran Music, Tullio Crali, Luigi Spazzapan, Giuseppe Zigaina, Leonor Fini, che con linguaggi diversi hanno saputo interpretare la complessità di una regione da sempre attraversata da storie di conflitti e di scambi. Afro rompe i confini della figurazione con un lessico astratto e universale, Mušič traduce in pittura la tensione di un’identità sospesa tra più culture, Crali rappresenta il confine come orizzonte dinamico, mentre Spazzapan e Zigaina riportano l’arte alle radici, intrecciando tradizione popolare e modernità. Il dialogo tra passato e presente è amplificato nelle installazioni degli artisti contemporanei coinvolti nel progetto Together, Marina Ferretti, Giulia Iacolutti, Francesca Piovesan, Anna Pontel, Banafsheh Rahmani, che propongono nuove narrazioni sull’identità e lo spazio di confine, oggi sempre più fluido e multiculturale.
La mostra si chiude simbolicamente con l’omaggio a Carlo Michelstaedter, figura centrale della cultura mitteleuropea: «Carlo Michelstaedter e il suo occhio “scientifico” ci offrono uno sguardo sulla vita e sulla morte. Con gli occhi al cielo Michelstaedter sembra il fiume che, finendo nel mare, si perde come un peso ostaggio della gravità. Sa che cadrà, e tuttavia non rinuncia alla verità. Un’indagine riaperta sul suo suicidio in questo docufilm mette la parola ultima al suo silenzio. Nel tuo occhio è un docufilm per chi ha voglia camminando solitario di ritrovare una cometa che passa ogni tanto senza avere paura della notte. Una storia europea con il grande e giovane filosofo con cui fare ancora i conti, l’epoca di un mare dove l’onda non arriva. “Perché voi vivete perché siete nati, ma dovete rinascere per voi stessi per vivere”», conclude Massimiliano Finazzer Flory.

Carlo Michelstaedter, Autoritratto

Marcello Mascherini