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Elena Franzoia
Leggi i suoi articoliAperto nelle sue forme attuali nel 2015, il grande Museo dell’Opera del Duomo di Firenze raddoppierà nei prossimi anni la propria estensione. A firmare il progetto sarà nuovamente lo studio fiorentino Guicciardini e Magni Architetti, che anche grazie al Museo Opa (realizzato con Adolfo Natalini, purtroppo scomparso) si è potuto ritagliare un ruolo di leadership alla scala internazionale nel campo dell’«exhibit design». Il via libera ai lavori di ampliamento, motivato dal riconoscimento di pubblico interesse, è arrivato dalla Giunta comunale nel dicembre scorso.
L’attuale museo (il terzo realizzato nel corso del tempo, a partire dalla prima apertura avvenuta nel 1891 grazie all’architetto Luigi Del Moro negli spazi dell’antica bottega di scultura del Duomo, dove Michelangelo scolpì la grande statua del «David», oggi nella Galleria dell’Accademia) ha registrato dal 2015 un significativo incremento annuale di visitatori, passati da 120mila a oltre 600mila. Questo successo ha motivato nel 2023 il Consiglio dell’Opera di Santa Maria del Fiore ad acquistare l’adiacente Palazzo Compagni, di fondazione duecentesca, dal 1929 di proprietà della Cassa nazionale infortuni e inserito nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti nell’elenco degli edifici considerati patrimonio artistico nazionale.
«Questa operazione ha due finalità, afferma il Presidente Opa Luca Bagnoli: una culturale e l’altra di responsabilità sociale sul patrimonio edilizio della città. Abbiamo acquistato un palazzo storico che era destinato, come tanti altri, al mercato immobiliare per affitti o vendita e lo restituiamo così a Firenze». Con i suoi cinquemila metri quadrati, Palazzo Compagni porterà a 11mila la superficie del complesso museale (che manterrà l’accesso da piazza del Duomo) offrendo nuove dotazioni funzionali come servizi per i visitatori e sale per mostre temporanee, incontri e convegni.
Sulla corte interna del palazzo, che ospita un giardino in cui svettano alcuni alti cipressi, affaccerà una nuova caffetteria, che andrà a sostituire un corpo edilizio non vincolato, costruito negli anni ’20, con un volume largamente trasparente la cui terrazza, collegandosi a quella di Palazzo Compagni, offrirà spettacolari viste sulla Cupola del Brunelleschi. A lungo sede di uffici e dunque pesantemente tramezzato, Palazzo Compagni sarà riqualificato grazie a interventi di restauro e adeguamento impiantistico autorizzati nel 2023 dalla Soprintendenza. Viste le finalità culturali, il progetto gode di una speciale deroga alle norme urbanistiche e azzeramento degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, oltre che del costo di costruzione.
Vista dall’alto della corte interna di Palazzo Compagni allo stato attuale. Cortesia dell’Opera di Santa Maria del Fiore, progetto Guicciardini & Magni Architetti
Vista dall’alto della corte interna di Palazzo Compagni con la nuova caffetteria. Cortesia dell’Opera di Santa Maria del Fiore, progetto Guicciardini & Magni Architetti
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