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Silvano Manganaro
Leggi i suoi articoliLa galleria Ex Elettrofonica, diretta da Beatrice Bertini e Benedetta Acciari, compie dieci anni. E lo fa con una mostra (inaugurazione il 21 dicembre) che ha come titolo «3.650», numero che moltiplica per dieci i giorni compresi in un anno. La decisione è di chiudere il 2019 con una collettiva che, per certi versi, possa ripercorrere la strada fatta nel decennio, esponendo i dodici artisti che fanno ormai parte della scuderia ma non solo. Un’occasione anche per mettere un punto fermo, per guardarsi indietro senza intenti autocelebrativi ma con la consapevolezza di aver superato una tappa importante (le statistiche ci dicono che le gallerie hanno un tempo medio di sopravvivenza pari a 5 anni).
Un modo, forse, per confermare di essere uno spazio «di ricerca» senza essere più una «giovane galleria». Riguardo le scelte espositive, si sono privilegiati lavori prodotti per mostre specifiche o che in passato sono stati presentati in fiere ma mai a Roma, come nel caso di Margherita Moscardini) ed Elena Mazzi. Affiancano la presenza di artisti come Jacopo Tomassini, Timea Anita Oravecz, Guendalina Salini, Flavio de Marco e Leonid Tsvetkov una rassegna video e la presentazione di testi e cataloghi prodotti in tutti questi anni; per sottolineare, ancora una volta, che una galleria è sì un esercizio commerciale, ma anche un luogo del pensiero contemporaneo.

Margherita Moscardini, «The Decline of The Nation State and The End of The Rights of Man», 2018
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