Weekend di primavera | Il milite esangue di Lanciano

Itinerari sorprendenti vicino a casa

Amleto Cataldi, «Monumento ai caduti», 1926
Marco Riccòmini |  | Lanciano (Ch)

Poniamo che, profittando delle prime belle giornate di primavera, abbiate scelto di andare al mare a Torino. Ma come, al mare? Starà mica parlando di quella che chiamano con un certo eufemismo la «Spiaggia Paradiso dei Cuori», là dove la Stura si getta nel Po, neh? Ma no, cosa avete capito! Parlo della Torino «a mare», ossia della Torino di Sangro Marina, sul litorale abruzzese (il cui nome deriva da una leggenda che, anche in quel caso, vede coinvolto un toro, stavolta in fuga dai Saraceni).

Poniamo, dunque, che, stanchi del mare, vogliate fare una pausa e prendervi una «bicicletta» in santa pace. Ma cosa avete capito? Mica mi riferisco alla «bici» a due ruote, ma al drink di vino e gassosa tipico di quei posti. Insomma, fatemi finire. Dal mare puntate all’interno e, in pochi minuti, guadagnate piazza Plebiscito, la piazza centrale di Lanciano, la romana Anxanon o Anxia (beh, diciamo che, di questi tempi, è preferibile la prima etimologia, più rassicurante).

A parte il bel Teatro Fenaroli, inaugurato nel 1841, spicca sul lato nord della piazza l’emiciclo con il Monumento ai Caduti. Dove la Vittoria, che alza con la destra una corona d’alloro in bronzo, sorregge un milite nudo ed esangue, ovvero «il piccolo grande Eroe della più Grande Italia». Inaugurato nel 1926 da Umberto di Savoia, è senz’altro la più stucchevole (benché in marmo) tra le opere di Amleto Cataldi (Napoli, 1882-Roma, 1930).

WEEKEND DI PRIMAVERA
Il Galata di Bologna
Sporgersi dalla costa scoscesa di Castelpetroso
Il milite esangue di Lanciano
Il Cavallo di Troia di Milano

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