Vocazione e comunità cristiana
La ragione più alta della dignità dell’uomo consiste nella sua chiamata alla comunione con Dio, ma anche con gli altri uomini
La vocazione di una comunità cristiana sembrerebbe un argomento ovvio e scontato, che definiamo sulla base di un celebre brano all’inizio degli Atti degli Apostoli (2, 42-48): «Erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati». L’immagine che ci offrono gli Atti degli Apostoli è
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