Vittorio Pica, cercatore di modernità

La copertina del volume
Luca Scarlini |

Vittorio Pica (1864-1930), scrittore e critico d’arte, è stato animatore di molti dei percorsi principali delle arti nel momento del Simbolismo e del Liberty. Ebbe una speciale consuetudine con alcune figure, ad esempio con Alberto Martini, maestro di visioni oscure, di cui raccontò magistralmente l’intreccio immaginario con la Marchesa Casati.

Collaboratore per molti anni della Biennale di Venezia, seguì da vicino la vivace stagione del regionalismo, a cui molti tornavano ad alimentarsi, nel momento in cui si susseguivano le sale dedicate alle differenti zone del Paese, da poco unito. Altrettanto forte il suo impegno nel mondo delle arti applicate, tra artigianato e primi tentativi di design, sospeso tra le finezze di Aemilia Ars e l’articolato gusto di Ernesto Basile.

Il gusto dello storico dell’arte, su cui indaga autorevolmente il volume collettivo, coordinato da Davide Lacagnina, che a lungo
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