Viaggio al termine della forma

Alla Gam di Torino la nascita della fotografia non oggettiva e informale in Italia

GRIGNANI_Franco Grignani-La folla.Fenonemo di subpercezione_1954
Chiara Coronelli |

«Forma/Informe. La fase non oggettiva della fotografia italiana 1935-1958», a cura di Antonella Russo, è la rassegna inaugurata il 24 giugno alla GAM, e allestita negli spazi della Wunderkammer fino al 27 settembre (catalogo Silvana Editoriale). Si tratta di un’indagine intorno al «passaggio dalla fotografia formale italiana a quella informale» attraverso una «transizione, spiega la curatrice, che ha interessato fotografi di generazioni e di formazioni culturali diverse, uniti dall’impegno di dare forma al cambiamento in corso nell’Italia della ricostruzione».

Questo «viaggio al termine della forma della fotografia italiana», che ha radici nella stagione delle avanguardie storiche, sfocia nelle sperimentazioni dei decenni nei quali l’immagine fotografica si svincola dalla necessità di rappresentare il mondo. Il percorso è composto da una selezione di 50 stampe vintage perlopiù inedite, provenienti da archivi italiani e da collezioni internazionali, realizzate da sette fotografi, e affiancate da 23 pubblicazioni rare.

In mostra si trovano i luminismi plastici di Giuseppe Cavalli (1904-61) nelle sue «Pallina» e «Muretto»; le inversioni tonali e i giochi di luce di «Le stelle dalla mia finestra» di Luigi Veronesi (1908-98); i grafismi di Franco Grignani (1908-99); i disegni dei liquidi di Pasquale De Antonis (1908-2001); le serie «Montmartre» e «Mykonos» di Piergiorgio Branzi (1928); la ricerca dentro la materia di Paolo Monti (1908-82); le «Ossidazioni» e i «Pirogrammi» di Nino Migliori (1926). Chiara Coronelli.

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