Vent’anni di «Ville aperte in Brianza»

Sono più di trenta gli itinerari sul territorio, da percorrere a piedi o in bicicletta, accompagnati da guide esperte, per raggiungere 180 siti di 83 Comuni lombardi

Veduta del ninfeo di Villa Visconti Borromeo Litta a Lainate (Mi)
Ada Masoero |

S’intitola «Ville Aperte in Brianza» ma nei suoi vent’anni di vita la manifestazione promossa dalla Provincia di Monza e della Brianza ha allargato i suoi confini fino a comprendere, oltre al suo territorio, anche la Città metropolitana di Milano e le province di Lecco, Como e Varese. Per celebrare la ricorrenza del ventennale, «Ville Aperte in Brianza» apre al pubblico, dal 17 settembre al 2 ottobre, ben 180 siti di 83 Comuni lombardi, 40 dei quali aderiscono per la prima volta: ville di delizia (la nobiltà lombarda, che amava villeggiare in quest’area salubre, vi costruì delle autentiche regge), chiese, antiche cascine, mulini storici.

Sono più di trenta gli itinerari tracciati sul territorio, da percorrere a piedi o in bicicletta, per andare alla scoperta dei siti prescelti, accompagnati da guide esperte in visite guidate alcune delle quali sono dedicate specificamente alle famiglie, altre ai bambini, altre ancora alle persone con disabilità, cui si aggiunge una mostra fotografica dedicata ai luoghi della manifestazione.

Fra le novità di quest’anno, la stanza ipogea che si apre sotto il Tempietto neoclassico nei Giardini reali della Reggia di Monza, il borgo medievale di Vimercate, che conserva brani di mura e fortificazioni, l'ex ospedale psichiatrico di Limbiate-Mombello, villa La Clerici a Erba, un edificio che, nato come centro produttivo serico alla fine del ’700, fu poi trasformato in villa di delizia, con parco all’inglese e laghetto di gusto romantico.

A Merate si apre per la prima volta al pubblico la Villa De Ferrari Bagatti Valsecchi, residenza del pittore romantico Pietro Bagatti Valsecchi, padre dei fratelli Fausto e Giuseppe, cui si deve l’omonima casa-museo in via Santo Spirito, nel cuore di Milano, da loro creata nel secondo ’800 a immagine di una residenza rinascimentale e colmata di tesori antichi.

Arte moderna, invece (da Arp ad Archipenko, da Man Ray a Gio Pomodoro e altri), nel Museo d’Arte Moderna Pagani, a Castellanza, promosso dall’artista e gallerista Enzo Pagani, con il suo parco ricco di opere d’arte. Per chi invece preferisce la natura incontaminata, debutta quest’anno il Parco Agricolo Nord Est.

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