Image

Vittorio Zecchin, Vasi in vetro trasparente, 1921-1925

Image

Vittorio Zecchin, Vasi in vetro trasparente, 1921-1925

Venezia, una settimana di vetro

Lidia Panzeri

Leggi i suoi articoli

Venezia. È stata un vero successo la prima edizione di The Venice Glass Week, la settimana dedicata alla promozione del vetro contemporaneo, in programma dal 10 al 17 settembre nella città lagunare, che ha coinvolto quasi un centinaio di istituzioni, pubbliche e private.

In prima linea la Fondazione dei Musei Civici: nel suo Museo del Vetro a Murano, grazie a un prestito a lungo termine e alla mediazione di Venetian Heritage, sono esposti dal 15 settembre cinquanta pezzi (su 177) della collezione del gallerista newyorchese Barry Friedman, che annovera tra le più significative firme dei maestri del settore, tra cui Fulvio Bianconi, Tomaso Buzzi, Napoleone Martinuzzi, Carlo Scarpa, Archimede Seguso, Ermanno Toso, Paolo Venini e Vittorio Zecchin.

Tutti i Musei Civici sono comunque coinvolti nella manifestazione e con loro le Gallerie dell’Accademia, il Teatro La Fenice, le sedi universitarie, l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, hotel come il Bauer, il Caffè Florian oltre a diverse gallerie private.
Il clou della manifestazione è alla Fondazione Cini, nell’isola di San Giorgio, dove nell’ambito dell’iniziativa «Le Stanze del Vetro» è in corso fino al 7 gennaio la mostra «Vittorio Zecchin: i vetri trasparenti per Cappellin e Venini», a cura di Marino Barovier. Il percorso espositivo allinea 250 vetri soffiati, datati tra il 1921 e il 1925. Vetri all’insegna della leggerezza, per la quale l’artista annulla i suoi decori dorati e sovrabbondanti di colori accesi, tipici dei suoi precedenti cicli pittorici e dei suoi arazzi. E risultato è di una sorprendente modernità. Vasi e coppe dai colori attenuati, servizi da tavola e un lampadario sembrano pezzi appena usciti dalla fornace e, invece, hanno quasi cent’anni. Per ottenere questo miracolo Zecchin ha trovato ispirazione nei grandi autori del Rinascimento veneziano, in primo luogo in Paolo Veronese e nel suo vaso dipinto nella grande pala dell’«Annunciazione», ora alle Gallerie dell’Accademia. Non a caso il percorso della mostra inizia proprio con la riproduzione del vaso «Veronese».

Il vaso «Veronese» disegnato per Venini da Vittorio Zecchin

Vittorio Zecchin, Vasi in vetro trasparente, 1921-1925

Lidia Panzeri, 18 settembre 2017 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

Il restauro si concluderà nel 2027, con un preventivo di spesa di 6,7 milioni di euro. Da dicembre una nuova illuminazione della facciata

Ca’ Rezzonico-Museo del Settecento Veneziano espone 36 miniature su avorio dell’artista italiana più celebre nell’Europa del Settecento

Dopo un lungo oblio ritorna in Laguna, all’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, l’artista che dipinse una Venezia mondana e autentica

Una mostra al Centro Culturale Candiani analizza l’influenza che l’artista ha avuto su varie correnti artistiche del secolo scorso

Venezia, una settimana di vetro | Lidia Panzeri

Venezia, una settimana di vetro | Lidia Panzeri