Venezia con il ticket: 5 euro a partire dalla primavera 2024

Per ora si applicherà in 30 giornate ad elevato afflusso turistico, con alcune eccezioni. Sono esentati gli under 14 e tutti i residenti in Veneto

Turisti a Venezia
Enrico Tantucci |  | Venezia

Alla fine il Comune di Venezia ce l’ha fatta, dopo una lunga serie di rinvii. Dalla prossima primavera inizierà la sperimentazione del nuovo contributo di accesso di 5 euro alla città, rivolto soprattutto ai turisti giornalieri (i più numerosi) che non vi soggiornano. Sono passati cinque anni dalla sua prima approvazione del provvedimento, ma ora, anche sotto la spinta della minaccia dell’Unesco, che tra pochi giorni deciderà se inserire o meno la città con la sua laguna tra i siti Patrimonio dell’Umanità in pericolo, la tassa di ingresso partirà.

Per ora per un massimo di trenta giornate considerate ad alto afflusso turistico con un contributo di 5 euro per ogni turista non pernottante che arriverà in città in quei giorni. Il calendario sarà deciso dalla giunta Brugnaro nelle prossime settimane, ma si sa già che Venezia resterà a libero accesso in alcuni dei momenti di maggiore presenza turistica, come la Festa del Redentore, la Regata Storica e lo stesso Carnevale. Più che una misura per regolare i flussi (protesta l’opposizione, a cominciare dal Pd), sembra più che altro una misura per fare cassa.

Un turista che arriva oggi a Venezia infatti già paga 9,50 euro per una singola corsa sui vaporetti dell’Actv. Difficile perciò pensare che un ulteriore contributo di 5 euro rappresenti un deterrente per non venire nei giorni più «caldi» dal punto di vista delle presenze. In linea di massima la sperimentazione si concentrerà sui ponti primaverili e su quelli estivi. Il contributo dovrà essere pagato dai maggiori di 14 anni che arrivano a Venezia in giornata, iscrivendosi a un portale digitale.

È lunga la lista delle esenzioni. I turisti pernottanti, che già pagano l’imposta di soggiorno; naturalmente i residenti nel Comune di Venezia e tutti i veneti, che dovranno però prenotare la visita sul portale messo a disposizione del Comune. Esentati i lavoratori, anche pendolari, gli studenti di qualsiasi ordine e grado di scuole o Università che abbiano sede nella città antica o nelle isole minori. Ma anche, ad esempio, chi necessita di cure mediche a Venezia, chi partecipa a manifestazioni sportive, le forze dell’ordine in servizio, coniugi o parenti di chi vive a Venezia.

È ancora da stabilire come saranno effettuati i controlli a campione per verificare l’effettivo pagamento del contributo, ma il Comune aveva già predisposto una gara per affidare il servizio all’esterno, con squadre di controllori attive nelle varie zone della città. Ed è ancora da capire se il contributo verrà esteso effettivamente anche alle isole della laguna oppure no, ma la delibera di Giunta deve ancora passare il voto del Consiglio comunale ed è suscettibile dunque di aggiustamenti in corso d’opera.

Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha già messo le mani avanti, ricordando che l’introduzione del contributo d’accesso è per ora sperimentale e dunque suscettibile di errori o carenze che saranno poi corretti in corso d’opera. Con l’imposta di soggiorno già operante, è il terzo tributo turistico che il Comune istituisce, considerando anche la recente introduzione della tassa di imbarco da 2,50 euro per i passeggeri in partenza dall’aeroporto Marco Polo di Venezia, ancora oggetto di un contenzioso con la Save, la società che gestisce lo scalo veneziano.

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